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Campobasso, no alla chiusura delle sedi regionali Rai. L’Assostampa del Molise chiama gli iscritti alla mobilitazione. Frattura: “Entro l’anno la legge sull’editoria”.

PIETRO EREMITA

CAMPOBASSO – “Affronteremo risolvendolo il problema della legge regionale sull’editoria”. Così il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, a margine dell’incontro promosso dall’Associazione della Stampa del Molise intitolato “Democrazia”.

Un appuntamento che ha chiamato a raccolta i giornalisti molisani, dopo la paventata chiusura delle sedi Rai regionali e che ha fatto il punto, per l’ennesima volta sulle precarietà diffuse, crescenti e sempre più avvertite dal mondo dell’informazione.

A  fare gli onori di casa, il presidente di Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro, che ha introdotto, Ezio Cerasi, intervenuto a rappresentare il sindacato giornalisti Rai, Usig.

Lo stesso Cerasi ha contestato l’indirizzo del Governo, annunciando anche che il previsto sciopero in difesa delle sedi periferiche, è per il momento solo sospeso, ma non revocato. Cerasi ha anche parlato delle criticità economiche dell’azienda, alcune delle quali afferenti dall’evasione del canone (il più basso e con un tasso di evasione che sfiora il 40%), che necessita di una riforma e di un miglior meccanismo di controllo. Altro male oscuro del servizio televisivo pubblico, sempre secondo Cerasi, il problema diffuso dei conflitti d’interesse “Berlusoni o non – ha detto – che mettono costantemente alla frusta con calo di credibilità un servizio pubblico, per il quale il Governo è chiamato a fare scelte precise”.

E’stata poi la volta del presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Giovanni Rossi, che ha messo le dita nelle tre piaghe purulente che affliggono la categoria. “Quella che ha colpito il nostro settore – ha detto Rossi – è una crisi tre volte maggiore di quella attraversata dagli altri settori. Negli ultimi tempi, sono state centinaia le posizioni previdenziali Inpgi cancellate per licenziamenti o precarietà scaturite dalle ristrettezze economiche editoriali, al punto da far vacillare decisamente la stabilità di un sistema sempre più asfittico”.

Secondo il presidente Fnsi, una delle cause che potrebbero aver determinato una tale improduttiva congestione, la nascita e la crescita sproporzionata delle tante testate giornalistiche locali, troppo spesso, smaccatamente di parte o solo a caccia di assistenze e provvidenze da attingere.

“Tra le tante cose da fare – ha concluso Giovanni Rossi – quella di accelerare la regolamentazione della professione giornalistica”.

Di rimando, il governatore del Molise, Frattura, ha aggiunto e sostenuto la necessità di favorire e potenziare la formazione, al fine di stimolare la qualità e l’autonomia informativa.

“Noi e il governo regionale – ha concluso il presidente della Regione Molise – siamo convinti che sia necessario rasserenare gli animi e abbandonare ogni tipo di polemiche, in modo da giungere alle migliori conclusioni”.

Le conclusioni della mattinata di riflessioni, sono state tratte dal segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, il quale ha arringato a più riprese i presenti, chiamandoli a una mobilitazione finalizzata all’avvio di una riforma totale e complessiva del servizio pubblico televisivo.

“Il prossimo 20 giugno – ha detto Siddi – il Governo darà i suoi punti chiave, relativamente alla riforma dell’editoria. Nostro auspicio convinto è che il “gabinetto Renzi”, sappia dare il giusto peso e i giusti correttivi a questo sistema di cose, che non può più essere gestito alla giornata, ma che necessita, sì rigore amministrativo, ma anche nuovi slanci, oltre che il varo di nuove iniziative che mettano al pari il nostro servizio pubblico a quello delle nazioni maggiormente evolute e tecnologizzate”.

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