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Natale con de Chirico: Molise Cultura ‘regala’ a Campobasso una mostra di gran prestigio

de Chirico Sulla scia dell’enorme successo registrato dalla Fondazione Molise Cultura lo scorso anno con la Mostra di Gino Marotta, per il 2014 ad arricchire il periodo natalizio dei molisani sarà la prestigiosa mostra del grande artista del Novecento, Giorgio de Chirico.

Il vernissage ci sarà venerdì 19 dicembre alle ore 19,30 presso l’ex Gil in via Milano a Campobasso e le opere resteranno esposte fino al 6 aprile 2015. La mostra sarà aperta tutti i giorni, eccezion fatta per il lunedì, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle ore 20.

L’esposizione è organizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma ed è curata da Lorenzo Canova, professore di storia dell’arte contemporanea dell’Università del Molise e componente del board della Fondazione de Chirico.

La mostra presenta settanta opere tra dipinti, disegni e grafiche, provenienti dalla collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico ed è una delle mostre più complete mai realizzate in Italia sulla Neometafisica dell’artista, l’importante fase finale dell’opera di de Chirico che, a partire dalla prima fondamentale mostra di San Marino del 1995, ha ottenuto grandi riconoscimenti planetari, come, ad esempio, le importanti mostre recentemente organizzate da grandi musei di Parigi, San Paolo del Brasile, Francoforte, Atene, Tokio e New York.

Questa mostra vuole essere dunque un importante momento di riflessione sugli ultimi dieci anni di lavoro di de Chirico e sulla sua Neometafisica, un momento in cui il grande pittore ha riscoperto una felicissima vena creativa rielaborando e trasformando tutto l’immenso bagaglio iconografico del suo folgorante primo periodo metafisico e degli anni successivi creando però non delle semplici repliche, ma opere di una nuova felicità immaginativa, dove l’artista riscopre la gioia di una pittura libera da ogni condizionamento, in un’altissima stagione creativa finale di splendida qualità in cui il suo mondo viene smontato e rimontato inuna visione di intensa lucentezza interiore che si riflette sulla superficie pittorica.

Le opere neometafisiche sono infatti frutto di una visione ludica, ironica e lucidissima, in cui il pittore gioca con il proprio mondo di immagini e scoperte, scoprendo però nuovi confini all’insegna della densità filosofica e culturale che ha sempre segnato il suo percorso, passando da Nietzsche alla tragedia greca, da Eraclito alla mitologia con una splendida leggerezza compositiva che, nella sua dissimulata complessità, nasconde tuttavia un mondo ancora ricco di segreti da scoprire.

Così, come ha scritto Maurizio Calvesi, massimo studioso vivente dell’artista, nel suo basilare saggio sulla Neometafisica di de Chirico, finalmente ripubblicato nel catalogo di questa mostra: “I suoi personaggi, i suoi manichini, i suoi oggetti, le sue architetture sono in realtà divenuti giocattoli e il senso del gioco – che pure era già segretamente latente in qualche angolo della prima Metafisica – trionfa ora come una chiave creativa del tutto nuova, vitalizzata da un’assoluta coscienza di libertà e di dominio sul proprio mondo poetico e persino psichico; da cui non è più sopraffatto, ma di cui diviene il disincantato regista; o se si vuole il burattinaio di una recita di sorprese; il prestidigitatore di segreti ben conosciuti.

Così, seguendo la sua idea di prospettiva ribaltata e di tempo circolare nel segno dell’Eterno Ritorno diNietzsche, de Chirico riscopre i suoi manichini, i suoi archeologi, le sue piazze e i suoi assemblaggi incongruiin un nuovo vortice di idee in cui la pittura, nella sua voluta e intellettuale “bassa definizione” in cui ilpensiero anticipa la dimensione “concettuale” della pittura delle più giovani generazioni che hanno trovatoin de Chirico un fondamentale punto di riferimento.

De Chirico ha notoriamente legato buona parte della sua opera a un immaginario molto vicino al paesaggio e al contesto storico molisano, tra antichità e modernità, dall’archeologia, ad esempio, dei siti di Pietrabbondante, Venafro, Larino e di Altilia, che dialogano con gli archeologi, i gladiatori e le rovine dipinte dal maestro, fino alla modernità della EX GIL, capolavoro di quel razionalismo architettonico italiano che proprio in de Chirico trovò una fondamentale fonte di ispirazione, in quella “Metafisica costruita” che si diffuse nelle architetture dell’epoca e che riecheggia anche negli spazi solenni dell’edificio di Campobasso progettato da Domenico Filippone, nella cui palestra avrebbero potuto combattere e allenarsi ancora gli atleti e i gladiatori dell’artista.

Questa mostra rappresenta dunque un’occasione per approfondire e apprezzare e conoscere meglio l’opera di un Giorgio de Chirico capace di essere grandissimo fino all’estremo limite della sua vita.

In occasione della mostra verrà stampato un catalogo edito da Regia Edizioni di Campobasso con saggi di Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Flavia Monceri, Elena Pontiggia, Katherine Robinson, insieme a una collezione di testi scelti dell’artista, scritti dai primi anni parigini a quelli finali a Roma, dove, negli ultimi trent’anni di vita, visse e lavorò, in quello studio-appartamento di Piazza di Spagna, oggi diventato Casamuseo.

La mostra sarà arricchita da un convegno internazionale sull’opera del massimo artista del ventesimo secolo, laboratori didattici per bambini e ragazzi e da visite guidate che accompagneranno il pubblico alla scoperta del grande artista e delle sue opere.

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