Comune

Palazzo San Giorgio, i pentastellati sui gettoni di presenza: “Non soffermiamoci sugli aspetti contabili, un consigliere diligente lavora per il Comune a tempo pieno. Noi lo facciamo, ma gli altri?”

movimento 5 stelle
Cretella, Felice, Gravina e Praitano

La notizia delle spese che il Comune di Campobasso ha affrontato per retribuire i consiglieri comunali che hanno preso parte alle Commissioni consiliari è stata oggetto di riflessione da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo San Giorgio.

In particolare, per la loro attività, i quattro consiglieri pentastellati hanno percepito, quali gettoni di presenza per la loro partecipazione alle sedute delle commissioni, per il solo mese di gennaio: 1.183,53 euro lorde Simone Cretella (26 presenze per un netto di 733 euro); 1.157,36 euro Luca Praitano (23 presenze per un netto di 750 euro); 704,48 euro Paola Felice (14 presenze per un netto di circa 500 euro), 452,88 euro Roberto Gravina (9 presenze per un netto di circa 300 euro).

“Alla luce della particolare attenzione dell’opinione pubblica sul tema ‘commissioni consiliari’ ci sembra più che mai il momento di dare dimostrazione che si ha voglia di cambiare passo”: così inizia il comunicato stampa dei quattro consiglieri comunali Cretella, Gravina, Praitano e Felice.

“Tra le nostre primissime azioni politiche – affermano gli amministratori di Palazzo San Giorgio del Movimento 5 Stelle – c’è stata la proposta di introdurre alcune prescrizioni capaci di elevare la qualità dei lavori delle commissioni. Compreso il meccanismo dell’attribuzione dei gettoni di presenza, unica forma di ‘retribuzione’ per i consiglieri comunali”.

“Abbiamo innanzitutto richiesto – scrivono i pentastellati l’adozione di una norma che determinasse la corresponsione del gettone di presenza solo a seguito della permanenza in aula per almeno 2/3 della durata della commissione, per disincentivare il fenomeno, frequente e innegabile, di consiglieri abituati alla ‘toccata e fuga’. Proposta ovviamente bocciata a larga maggioranza, così come quella di consentire le riprese dei lavori con webcam. Un palese sintomo del fastidio e dell’imbarazzo per alcuni di essere osservati e sorvegliati da occhi estranei al palazzo, quelli dei cittadini”.

Il Movimento 5 Stelle – si legge nella nota stampa – ritiene importanti e utili le commissioni consiliari, a garanzia soprattutto delle minoranze per conoscere, approfondire ed affrontare le tante problematiche della città ma “non può giustificare atteggiamenti e consuetudini indegne ed immorali di chi utilizza questo indispensabile strumento di rappresentanza unicamente per arrotondare lo stipendio, in spregio ai più elementari principi etici che dovrebbero essere a fondamento della politica, quella vera, quella sana”.

“C’è qualcunoaccusano i pentastellatiche in maniera populistica sbandiera la ‘rinuncia ai gettoni’, nascondendo la scelta di non partecipare ad alcuna commissione”. E, a tal proposito, il riferimento dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle dovrebbe essere per Michele Scasserra o Alberto Tramontano, gli unici due amministratori che hanno scelto la rinuncia al gettone di presenza, anche se il secondo percepisce l’indennità in qualità di assessore alla Provincia di Campobasso.

La nota stampa, dopo la premessa iniziale, tende a difendere la somma percepita a gennaio dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, equivalente, in totale, a 3.498,25 euro lorde (cifra dalla quale sottrarre le ritenute fiscali, a seconda della rispettiva aliquota): “Al dì là degli aspetti meramente contabili – continua la nota –, vale la pena ragionare sull’equità di questi emolumenti alla luce del reale impegno che non si limita certo alle sole partecipazioni alle sedute, ma contempla anche tutte le attività sul territorio correlate allo status di amministratore, nonché le indispensabili fasi di acquisizione, di studio ed elaborazione degli atti e dei documenti che un’amministrazione complessa può generare. Attività che, per un consigliere ‘diligente’ e particolarmente dinamico, diventano di fatto un impegno a tempo pieno”.

Dopo aver difeso il proprio operato, i quattro pentastellati attaccanto, neanche troppo velatamente, i propri colleghi: “Quanti colleghi consiglieri svolgono il proprio mandato con il giusto livello di dedizione, impegno e onestà intellettuale? Quanto è onesto partecipare ai lavori solo per pochi, pochissimi minuti, sufficienti però a maturare per intero il gettone? Quanto lo è firmare il registro delle presenze per dedicarsi alla consultazione del quotidiano piuttosto che dello smartphone, magari ignorando persino gli argomenti all’ordine del giorno della seduta? Da quando sediamo sugli scranni comunali abbiamo preteso ogni giorno che venissero regolarmente registrati orari di ingresso e di uscita dei consiglieri e da sempre chiediamo che vengano redatti e pubblicati (cosa che non ancora avviene) i verbali delle commissioni. E sempre ricordiamo ai cittadini di partecipare ai lavori: per loro abbiamo reso pubblico sul nostro blog un calendario con gli orari di tutte le commissioni”.

“Certo – concludono Cretella, Gravina, Felice e Praitanoè impossibile valutare la ‘qualità’ del contributo di un singolo consigliere, ma di sicuro è opportuno intervenire sulla ‘quantità’, come del resto fanno tanti altri municipi, non ultimo quello di Roma che proprio qualche giorno fa ha vincolato l’attribuzione dei gettoni alla effettiva permanenza in aula (e non al solo transito). Sembra giunto il momento di un cambio di passo adottando quei provvedimenti di buon senso, da noi proposti, che lasciano pochi margini di dubbio sul lavoro svolto nelle commissioni, sia in termini temporali che di qualità. Auspichiamo una collaborazione con il resto del Consiglio, affinché a breve anche Campobasso possa rappresentare un esempio virtuoso nel contesto nazionale”.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button