Cronaca

Campobasso, il volto nuovo della processione del Venerdì Santo post- pandemia. Tradizioni modificate dalle regole anti-covid ma l’emozione è più forte di sempre

Dal primissimo pomeriggio di oggi, 15 aprile 2022, l’emozione tra le vie di Campobasso è tangibile. La città si appresta a vivere una delle sue trazioni più sentite: la processione del Venerdì Santo che torna a svolgersi dopo due anni di stop. L’ultima edizione fu quella del 2019.

Nel 2020 la pandemia fermò tutto. Il giorno di Pasqua l’Italia intera era in lockdown. Il Teco Vorrei quell’anno risuonnò solo dalle finestre.

Fortissime le limitazioni anche lo scorso anno, nel 2021, quando pure la processione non fu possibile.

Con la campagna vaccinale, il miglioramento del quadro epidemiologico e le maglie delle restrizioni via via più ampie, Campobasso oggi prova a ritornare alla normalità. Lo fa con un coro quasi dimezzato – passato da 700 a 360 cantori – e che deve rispettare il distanziamento, l’obbligo del green pass rafforzato e quello delle mascherine.

Norme che tutti accettano di rispettare volentieri, dopo due anni di fermo. “Purchè si riparta”, è la frase che in questi giorni capita di ascoltare più spesso durante le conversazioni per strada.

E dalle 16 di oggi il centro cittadino si è preparato per rivivere la solennità di un momento a cui tutti i campobassani sono particolarmente legati.

Per il coro appuntamento in Piazzetta Palombo, dove l’ingresso è stato contigentato e dove ai cancelli c’è il controllo dei green pass.

I cantori si sono, invece, ritrovati nei pressi di piazza Cesare Battisti: il punto in cui il coro, alle 18, si unisce alla processione. Quest’anno nessuna eccezione dell’ultimo momento: non fanno parte dei cantori coloro non si siano precedentemente registrati.

 

Poi una prova. La prima, forse la più struggente: quella più carica di emozioni. Il Teco Vorrei risuona tra le vie del centro cittadino. C’è chi ha gli occhi commossi e chi versa qualche lacrima che bagna le mascherine.

Mai come questa volta, dopo una lunghissima pandemia che ha modificato la vita di tutti, con una guerra che imperversa nel cuore dell’Europa, nel profondo ognuno spera solo in una Pasqua si speranza e rinascita.

Redazione

CBlive

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