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Il 2022 del Molise, per Luigi Valente (Azione) “l’anno del rilancio o della definitiva morte del territorio regionale”

“Non è più il caso di tornare ancora una volta sulle pesanti, per certi versi drammatiche, criticità che hanno colpito la nostra Regione negli ultimi 2 anni; la gestione dilettantistica e palesemente inadeguata dell’emergenza Covid da parte della politica regionale è solo la cartina di tornasole e la prova inconfutabile del fallimento su tutti i fronti della gestione inerte, distratta e autoreferenziale della giunta Toma e della sua perennemente traballante maggioranza”. A scriverlo, in una nota, è il sindaco di Vinchiaturo, Luigi Valente, in qualità di coordinatore politico regionale di ‘Azione’, il movimento che fa capo, a livello nazionale, a Carlo Calenda.

“Ma il 2022 che ci accingiamo a vivere sarà un anno davvero cruciale per le sorti del Molise e, purtroppo, queste sorti saranno ancora nelle mani di una classe politica che ha dimostrato di non essere minimamente in grado di gestire l’ordinario, figuriamoci lo straordinario – prosegue Valente – Agli strabilianti e continui proclami di miliardi di risorse e di progetti miracolosi che si continuano a propinare ai molisani, si dovrebbe invece sostituire una gestione oculata, dinamica, competente e disinteressata dei fondi del PNNR e di ogni altra risorsa che dovesse interessare la nostra regione nei prossimi 18/24 mesi. Serve necessariamente ed urgentemente una visione coraggiosa ma realistica di come progettare il rilancio dei nostri territori, una concreta e operativa azione di progettualità che involga i settori strategici delle nostre  potenzialità. Se non lo facciamo ora, a partire proprio  dal 2022, non lo faremo mai più; questa è davvero l’ultima occasione per il Molise di allinearsi all’Italia prima ancora che all’Europa”. 

“Tuttavia – prosegue la nota – i primi segnali di come si intende gestire il rilancio post pandemico ed usare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono davvero sconfortanti viste le alchimie burocratiche e gli escamotage progettuali che, sia governo nazionale che quello regionale, stanno mettendo in atto con inevitabile ripercussione negativa sulla possibilità della migliore gestione del territorio da parte dei comuni. Ritardi, superficialità, assenza di idee, conflitti egoistici ed assenza di responsabilità nelle scelte; questo è il panorama attuale che se non muta rapidamente vedrà la nostra regione ancora una volta ai margini, ferma ai blocchi di partenza mentre le altre si avviano al traguardo. Insomma, al di là dei buoni propositi e delle chiamate al rinnovamento politico di questa nostra regione sempre in ritardo su tutto, sarebbe necessario ed urgente un’ immediata gestione virtuosa della res pubblica per garantire al Molise un minimo di speranza”.

“Come è avvenuto alla nave del  Governo Italiano, con il provvidenziale ed autorevole avvento di Mario Draghi al timone, anche in Molise urge una gestione credibile, competente e determinata  della regione che si tenga lontano dal  deleterio condizionamento derivante dagli interessi elettorali,  personali o di partito,  già ampiamente e pericolosamente in atto da tempo – continua Valente – Le somme che il Molise riuscirà ad ottenere saranno anche il risultato della finora inconsistente capacità dei nostri rappresentanti in Parlamento di ricordare a tutti che il Molise esiste davvero, quelle che riusciremo a concretizzare in interventi seri, mirati, realmente utili e lungimiranti, saranno il frutto della capacità degli amministratori locali di operare. Per Azione questo sarà l’anno del Primo Congresso del Partito che, fondato da meno di due anni in piena emergenza pandemica, ha già raggiunto consensi lusinghieri e risultati importanti come quello delle Amministrative di Roma da parte di Carlo Calenda. Azione , anche in Molise,  continuerà a lavorare per offrire ai cittadini un’alternativa di concretezza e credibilità dell’offerta politica, ma si cercherà  anche di essere più inclusivi, rafforzando  la nostra capacità di ragionare con gli altri partiti e lavorare insieme, perché è questo l’atteggiamento di cui ha bisogno il Molise. Insomma questo 2022, così come il 2023,  possono essere gli anni della storica rinascita oppure  del definitivo ed inesorabile fallimento del Molise; bisognerà verificare se prevarranno “ le chiacchiere” della mera propaganda condita con l’arroganza di un potere cieco, sordo ed insolente,  oppure una svolta di concreta competenza e di sinergico lavoro disinteressato, volto ad operare senza sosta esclusivamente  per il benessere dei molisani e per il pieno rilancio della nostra terra”. 

Redazione

CBlive

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