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Nel segno della memoria, della responsabilità e dell’identità: gemellaggio tra Oratino e Itatiba

Nel segno della memoria, della responsabilità e dell’identità. Questo potrebbe essere il titolo giusto per accendere i riflettori su un evento storico per il Molise, per la Città di Itatiba e per la numerosa comunità italo-brasiliana presente nello Stato di San Paolo.

Dopo una settimana di intensi appuntamenti, vissuti tra la Preifettura (il Municipio), la Camera Municipal (il Consiglio Comunale), le Fazende (Aziende agricole) produttrici di frutta e caffè gestite da famiglie di origini italiane, le associazioni italo-brasiliane, le case dei tanti pronipoti di chi, a fine Ottocento, attraversò l’Atlantico in cerca di lavoro e speranze, domenica 8 aprile è stato finalmente inaugurato il Monumento “I Guardiani di Itatiba”, una stele in memoria degli emigrati italiani in terra brasiliana.

Alla presenza di tutte le massime autorità locali, ma principalmente di centinai di oriundi, nella straordinaria cornice del Parque de la Juventude, durante la XVI edizione della Festa del Cachi, le quattro teste, rappresentanti personaggi realmente esistenti ad Oratino e scolpite dall’abile mano di Renato Chiocchio, sono state svelate ai presenti.

Saranno loro i guardiani, dunque i protettori della città, secondo l’idea di Dante Gentile Lorusso, progettista dell’opera. Il concetto è semplice. Una stele alta sei metri, realizzata con il granito di Itatiba, alla cui sommità, nei quattro punti cardinali sono incastonate le teste di pietra calcarea oratinese, a simboleggiare l’accoglienza che oltre cento anni fa questa terra offrì ai nostri connazionali. Tutto nel solco della tradizione, quella che ha garantito, per secoli, agli oratinesi lavoro, dignitá e fama. E quella che ha fornito il punto di convergenza, l’affinità, alla base del patto di fratellanza, suggellato nella stessa giornata, tra Itatiba ed Oratino. Così dopo Toro, giá gemellato dal 2010, anche la patria degli scalpellini potrà fregiarsi di questo riconoscimento.

Un onore ed un privilegio per il piccolo borgo alle porte del capoluogo di regione. Prima Ischia, ora Itatiba. La splendida isola del Tirreno e la grande citta paulista, polo industriale ed agrario. L’omaggio a Calise ed il legame con la pietra. Due elementi imprescindibili per continuare l’opera di promozione del nostro territorio. Un’azione di valorizzazione che ha trovato in André Bartholomeu, itatibense di origini campobassane, da trent’anni frequentatore del Molise e di Oratino in particolare, un vero e proprio ambasciatore. Il merito di questa iniziativa è tutto suo. Della sua caparbietà, della passione che lo contraddistingue, dell’amore che nutre per le proprie radici italiane, del suo essere precursore, del suo animo ospitale ed aperto.

Grazie anche alla sua attività oggi l’Italia ed il Brasile sono più vicini. Un legame rafforzato dal gemellaggio e dal monumento. Simboli che ci ricorderanno la stagione triste e allo stesso tempo coinvolgente della emigrazione italiana in Brasile. Trasmettendo un messaggio chiaro. Un messaggio che invita alla fratellanza tra i popoli e che ci raccorda al messaggio evangelico. Ci predispone ad accettare la diversità. Ci apre al dialogo e all’incontro. Ci permette di crescere nel rispetto dell’altro, costruendo ponti e non alzando muri.

Redazione

CBlive

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