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A Trivento, i Sanniti tornano al centro del dibattito: una giornata culturale per riscoprire l’identità del Molise antico

Domenico Rotondi
C’è un filo discreto, ma tenace, che lega la storia dei Sanniti all’identità più profonda del Molise contemporaneo. Un filo che sabato 5 luglio, alle ore 18:30, tornerà a intrecciarsi in occasione dell’incontro pubblico dal titolo “I Sanniti nella storia della Regione Molise”, in programma presso la Sala Polifunzionale del Comune di Trivento.
Protagonista della serata sarà il professor Gianfranco De Benedittis, voce autorevole nel panorama della ricerca storico-archeologica molisana, nonché autore di opere che hanno saputo riportare al centro del dibattito culturale una civiltà a lungo marginalizzata dalla narrazione ufficiale. L’evento, patrocinato dal Comune di Trivento e sostenuto dalla Fondazione Popoli e Territori, si inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione del patrimonio immateriale delle aree interne, in cui memoria storica, territorio e cultura si fondono in un disegno di consapevolezza collettiva.
A fare da fulcro alla riflessione saranno tre saggi dello stesso De Benedittis: I Sanniti. Una storia negata, L’uomo sannita e I Sanniti. Una civiltà, una democrazia. Opere dense, attraversate da un approccio interdisciplinare che spazia dall’archeologia all’etnografia, dalla filosofia politica alla storia istituzionale. Ne emerge una visione complessa e affascinante di un popolo montano, fiero e autonomo, capace di resistere a Roma non solo sul piano militare, ma anche sul piano delle istituzioni e della cultura civica.
Nel cuore dell’antico Sannio, Trivento si conferma così luogo simbolico per un appuntamento che non si limita alla celebrazione del passato, ma si configura come una proposta culturale e civile. Una proposta di sguardo nuovo e consapevole sul patrimonio storico, ma anche una proposta identitaria in grado di generare coesione sociale e visione di futuro. La giornata culturale, infatti, non offrirà soltanto dati o suggestioni archeologiche, ma proporrà una lettura critica e rigorosa del legame tra eredità storica e progettualità contemporanea.
In un’epoca segnata da crisi identitarie e da forti squilibri demografici, eventi come questo assumono una valenza che va ben oltre i confini locali. La riscoperta della civiltà sannita non rappresenta, in questo senso, un semplice esercizio di memoria, bensì un atto politico nel senso più nobile del termine: ricucire il legame tra luoghi e comunità, tra storia e coscienza, tra radici e possibilità.
L’iniziativa è rivolta a un pubblico ampio – studiosi, amministratori locali, insegnanti, appassionati, giovani – con
l’invito a partecipare con spirito critico e disponibilità all’ascolto, per rendere omaggio a una civiltà che, pur sconfitta sul piano militare, non ha mai smesso di parlare alle generazioni future attraverso la forza del suo lascito culturale.
Interpellato dalla redazione di CBlive, il professor De Benedittis ha così dichiarato: “Raccontare che cosa rappresenti oggi il Sannio significa proporre un modello culturale ispirato ai valori della civiltà e della pace, con particolare attenzione alle nuove generazioni. In questo contesto, appare profondamente inopportuna la proposta di modificare la denominazione del Museo Sannitico di Campobasso: si tratterebbe di un’iniziativa priva di sensibilità storica e istituzionale, che rischia di indebolire il legame identitario con una civiltà che ha ancora molto da trasmettere.”
Negli ultimi anni si è finalmente aperta una nuova stagione di attenzione verso il patrimonio storico del Sannio, anche grazie a una serie di iniziative di carattere scientifico e divulgativo. Tuttavia, è soprattutto l’archeologia – con la sua capacità di restituire profondità al tempo presente – a poter offrire strumenti ulteriori di conoscenza e consapevolezza. Occorrono, però, visione politica, risorse adeguate e volontà amministrativa per valorizzare pienamente un’eredità che appartiene non solo al Molise, ma all’intero Paese.