Dati Istat, Perrella: “Dare nuovo slancio al futuro del Molise ripartendo dal lavoro e dai giovani”

carlo_perrellaMolise a rischio desertificazione, è questa l’amara sentenza alla lettura degli ultimi dati Istat sugli indicatori demografici aggiornati al primo gennaio 2017, numeri amari che non fanno intravvedere un futuro positivo per la nostra regione, soprattutto se chi l’amministra non pone in essere i giusti correttivi”. A parlare è Carlo Perrella, membro dell’assemblea nazionale del Movimento Nazionale per la Sovranità che commenta gli ultimi dati diffusi dall’Istat.

“La popolazione residente è scesa da 312 mila a 310 mila abitanti, con un tasso di variazione del -5,4% secondo solamente a Basilicata e Valle d’Aosta, appaiate al -5,7%; purtroppo – prosegue Perrella – sono sempre di più i molisani, soprattutto giovani, costretti a lasciare il Molise per cercare di costruirsi un futuro altrove, stante la perdurante assenza di prospettive lavorative che, in particolar modo negli ultimi anni, ha duramente colpito la nostra regione. Sono difatti quattro mila gli occupanti residenti che lavorano al Centro-Nord o all’estero, mentre più del 30% di laureati emigra oltre i confini regionali. Come si fa a parlare di futuro del Molise, quando coloro che di questo futuro dovrebbero essere protagonisti sono costretti ad andare via? Perché non si costruiscono gli strumenti necessari per garantire le giuste aspettative lavorative nonché culturali e sociali? Un Molise – riflette ancora Perrella – sempre meno terra per i giovani, dove l’indice di fecondità è arrivato ai minimi storici, pari a 1,16 figli per donna, tra i più negativi a livello nazionale; una regione dove gli ultracentenari, su base pro-capite, sono 43 ogni 100 mila, dato altissimo e secondo solamente alla Liguria”.

“A fronte – continua – della partenza di tanti giovani e lavoratori molisani, si registra invece la massiccia accoglienza degli immigrati, visto che il Molise ha un indice di 6,3 neocittadini ogni mille residenti, superiore alla media nazionale del 4,8 e ben più alto del 3,5 del Mezzogiorno. Questo ulteriore dato  ci deve spingere ad una profonda riflessione, soprattutto sulla nostra capacità di accoglienza a fronte delle innegabili difficoltà del territorio. È necessario ripartire per dare un nuovo slancio al futuro del Molise, ponendo all’ordine del giorno i temi del lavoro, del sociale, dell’impresa e soprattutto dei diritti dei cittadini a essere dotati di tutti gli strumenti necessari per una vita degna, appropriata e nei luoghi di appartenenza, senza dover abbandonare il Molise ma – conclude Perrella – contribuendo alla costruzione del suo futuro”.

 

 

 

Redazione

CBlive

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