Decreto ‘Autoimpiego’, a rischio gli incentivi finanziari. Patriciello: “No a ulteriori tagli al sud”

L'eurodeputato Aldo Patriciello
L’eurodeputato Aldo Patriciello

“Il centro-sud ha bisogno di tutto fuorché di ulteriori tagli. Pensare di eliminare i già pochi strumenti di sostegno all’imprenditorialità giovanile significa predisporre un pericoloso percorso ad ostacoli che mortifica le possibilità e le capacità di chi ha ancora voglia di investire e di fare impresa”. Interviene così Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia, sull’ipotesi di soppressione, da parte del Governo Renzi, degli incentivi del cosiddetto decreto “Autoimpiego” destinati al finanziamento di attività imprenditoriali giovanili nel settore del commercio, dell’artigianato, del turismo, e altro.

Un passo indietro, quello ipotizzato dall’esecutivo, che eliminerebbe gli incentivi economici per i giovani disoccupati delle regioni del centro e sud Italia previsti nel D. Lgl 185/2000, attuando una cancellazione del tutto identica a quella già operata nel 2013 nei confronti delle aree del centro-nord. “Le agevolazioni finanziarie presenti nel decreto ‘autoimpiego’ – spiega Patriciello – sono spesso l’unico mezzo a disposizione di quei giovani che sognano di avviare una propria attività ma non hanno la possibilità di accesso al credito. Non è pensabile di eliminare questo tipo di incentivi in un periodo di drammatica crisi economica ed occupazionale e soprattutto in un territorio, come quello del centro-sud, già fortemente a rischio di desertificazione industriale e umana. In assenza di un serio piano industriale per il Mezzogiorno – aggiunge l’eurodeputato azzurro – , di un’adeguata e moderna rete infrastrutturale e di una strategia a lungo termine per lo sviluppo economico territoriale è difficile comprendere la ragione per cui il Governo possa fare una scelta simile: così facendo si rischia seriamente di aggravare una situazione già al limite della sostenibilità sociale. Se a questo aggiungiamo il fatto che nel nostro Paese giacciono inutilizzati, dal 2007, circa 20 miliardi di euro di fondi europei destinati all’occupazione giovanile, allora la situazione assume un aspetto decisamente paradossale. Si toglie di più a chi ha di meno: un non sense economico contro ogni logica. Ho scritto una lettera ai colleghi del Parlamento italiano a Roma– conclude Patriciello – pregandoli di intervenire al più presto ed impedire, in tal modo, che il Governo vari un provvedimento che sarebbe pesantemente penalizzante e discriminatorio nei confronti della popolazione del centro e del sud Italia”.

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