Il WWF lancia “l’ora polare”: una campagna di attenzione al clima

Il manifesto dell'"Ora polare" del WWF
Il manifesto dell'”Ora polare” del WWF

Con il ritorno dell’”ora Solare”, ribattezzata per l’occasione in “ora Polare”, il WWF lancia una campagna di particolare attenzione al Clima che si protrarrà fino al 30 novembre, giorno in cui i leader mondiali si incontreranno a Parigi in occasione della Conferenza sul Clima “COP 21”, alla quale il WWF, che ha per l’occasione promosso una raccolta firme, si augura che il Governo Italiano si presenti con azioni concrete coerenti con le affermazioni del Presidente del Consiglio che il 22 giugno ha affermato che “per i prossimi sei mesi il clima è una priorità” e “oggi il nostro nemico è il carbone”; azioni concrete che sono tuttavia ancora attese.

Ma, oltre che ai governanti, è un appello rivolto a tutti, affinché facciano subito qualcosa per il clima attraverso gesti semplici e intelligenti, tutti i giorni. Se in questi ultimi 7 mesi di ora legale l’Italia ha potuto risparmiare circa 220 mila tonnellate di CO2 in atmosfera grazie ai minori consumi di elettricità, anche col passaggio all’Ora solare si può continuare a risparmiare energia e gas serra.
“L’impegno dei singoli cittadini è fondamentale per invertire la rotta dei cambiamenti climatici – ha osservato Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia -. Ognuno di noi ha un potere straordinario nascosto nei piccoli gesti quotidiani. L’appuntamento di Parigi di dicembre è un passo fondamentale per ottenere un accordo sul clima per tutta la comunità mondiale, ma l’energia di questo cambiamento sta tutta nelle nostre mani”.
Con “l’Ora polare”, da domenica, arriveranno anche pagine informative con gli eco-consigli (www.wwf.it/orapolare), attività su facebook e twitter, e la campagna verrà sostenuta a livello locale dal WWF Molise.
Il nostro piccolo territorio, lo sappiamo, è particolarmente esposto ad effetti climatici anomali e si trova in condizioni di estrema fragilità, complice una gestione del territorio troppo spesso poco attenta e l’abbandono delle attività agricole a favore di altre attività poco legate alla vocazione territoriale.
Per affrontare i cambiamenti climatici bisogna cambiare mentalità. Perché difendere il nostro pianeta e il nostro territorio, promuovere un senso di “sviluppo” che significhi una migliore qualità della vita è una questione morale, più che ambientale.

 

Redazione

CBlive

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