LARINascita: “I tagli indiscriminati sulla giustizia del governo Renzi cancellano l’identità regionale”
Il Movimento LARINascita è intervenuto, attraverso una nota stampa, sui ‘tagli indiscriminati sulla giustizia del governo Renzi che cancellano l’identità regionale’.
I governi Monti e Letta hanno faticato non poco per tagliare 30 tribunali minori con altrettanti uffici di procura e ora, proseguendo quella strada che ha osato sfidare tanti localismi, il Guardasigilli Andrea Orlando mette mano alla geografia delle Corti d’Appello e delle Procure generali. Sono 26, ne rimarranno 20. In realtà, secondo quanto stabilito dal progetto di legge che sarà proposto al prossimo Consiglio dei Ministri del 29 agosto, si tratterà di creare accorpamenti: a rischio “razionalizzazione” sono le corti delle regioni piccole (Basilicata, Molise, Abruzzo, Umbria, Marche), che dovrebbero cedere il distretto alle regioni limitrofe. Lo schema da seguire è quello del Nord Ovest che fa dipendere l’intera Valle d’Aosta dalla Corte d’appello di Torino.
Sebbene il ministro del PD, Orlando abbia, affermato che “bisogna proseguire la strada di razionalizzazione già intrapresa con il primo grado, superando le criticità di quella legge delega, anche perché l’appello è il vero imbuto del sistema”, la nuova scheda pubblicata sul sito del ministero (giustizia.it) punta dritto al cuore dell’organizzazione giudiziaria presente sul territorio.
La razionalizzazione degli uffici, nelle intenzioni di Orlando, dovrebbe portare notevoli “economie di scala” in termini di efficienza e di spesa. E poi la cancellazione di 6 Corti d’Appello di modeste dimensioni di fatto renderebbe inoffensivo quel trucco contabile varato dal Parlamento in nome dei mille localismi (la “regola del tre”) che impone almeno tre tribunali per distretto di corte d’Appello.
Mentre il ministro si appresta a completare la “discovery” della riforma entro fine agosto, come è stato già da più parti annunciato, l’effetto di una riorganizzazione giudiziaria di tale entità per l’intero Molise oltre a significare davvero la fine dell’esistenza dell’autonomia regionale, con la perdita della Corte d’Appello di Campobasso e quindi dei tribunali di Isernia e Larino si darebbe seguito soltanto ad una sterile operazione finanziaria perlopiù sciagurata, preludio dell’abbandono, dell’arretramento dello Stato sul fronte della legalità, della lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata che pure sono presenti nel territorio molisano. Un intero territorio che nei fatti rimarrebbe privo di una serie di presidi di giustizia, baluardi di difesa per chi vuole vivere in sicurezza e svilupparsi nella legalità e nella giustizia.
È chiaro, per il movimento LARINascita che le responsabilità di tale scelta sono innanzitutto da imputare al governo nazionale con a capo il PD di Renzi che, sotto la solita patina del riformismo funzionale, va a ridurre capitoli di spesa già esigui a scapito del servizio erogato sul territorio invece di trovare le risorse necessarie per garantirlo andando ad incidere in maniera netta e concreta laddove si annidano gli interessi della solita cricca che opprime le potenzialità del Paese.
La situazione non migliora se si scende a livello locale. I rappresentanti del Molise che siedono in Parlamento e che quindi dovrebbero salvaguardare in prima persona le sorti della Regione, per quanto possano tentare di frapporsi alla volontà ministeriale, sicuramente si allineeranno qualora, come già visto, il Governo ponga la questione di fiducia sulla legge. Non si porranno più di tanto il problema neppure a palazzo Moffa in quanto, non essendo l’organizzazione giudiziaria di competenza regionale e non avendo riferimenti romani che possano sposare la causa molisana, si limiteranno a discutere qualche ordine del giorno per dirsi contrari all’attività di governo ma senza alzare più di tanto la voce, impegnati come sono nei soliti interessi personalistici e intrighi clientelari.
Anche a Larino, l’amministrazione comunale arrovellata su se stessa e sempre più distante da una linea programmatica valida ed efficace per tentare di risollevare questa parte di territorio sembra proiettata verso una difesa del tribunale frentano tanto strenua quanto quella per l’ospedale di Larino lasciando intendere che nessuna azione di concreta opposizione verrà attivata così da giungere ad esiti già noti e recenti. E’ il dazio che Larino paga per aver avuto una classe politica e dirigente che negli anni ha costruito l’economia del territorio aggrappata solo alle istituzioni pubbliche, incapace negli anni di programmare uno sviluppo possibile e che in epoca di spending review, in balia degli eventi sarà davvero difficile aggirare quel ridimensionamento improvviso che porterà al definitivo declino del nostro territorio.
Il movimento LARINascita, nel rimarcare il proprio impegno a difesa del territorio e dei servizi che esso ospita, auspica che oltre all’intervento diretto delle forze politiche affinché pongano il problema all`ordine del giorno dei loro interventi e decisioni, la cittadinanza molisana sia pronta ad intraprendere un percorso di contrapposizione al fine di scongiurare la chiusura dei presidi giudiziari presenti sul territorio, con la definitiva perdita dell’entità regionale e il conseguente abbandono a se stesso del territorio molisano.