News dal Molise

“Lavoratori fragili uniti per sopravvivere”

Conta 700 persone il gruppo spontaneo nato con lo scopo di condividere informazioni fra persone con problemi simili

Gruppo Facebook scrive ai giornali

I social media offrono la possibilità di fare rete, tuttavia la partecipazione attiva dei cittadini è ben altra cosa. Oggi questo gruppo sembra voler fare il salto in avanti, così scrive ai giornali nel desiderio di essere ascoltato dalle istituzioni. Il gruppo “Lavoratori fragili uniti per sopravvivere” conta 700 persone ed è nato con lo scopo di condividere più informazioni possibili tra lavoratori cosiddetti fragili, ovvero persone con grave disabilità, immunodepressione, patologie oncologiche, in terapia salvavita, con trapianto d’organo, ecc. Lavoratori impossibilitati ad eseguire il lavoro agile per mansione.

Il diritto di assentarsi dal lavoro in via precauzionale

Oggi, in occasione della giornata mondiale del malato, il gruppo “Lavoratori fragili uniti per sopravvivere” vorrebbe sensibilizzare e sollecitare chi di dovere a risolvere la situazione dei lavoratori “fragili. “Non sappiamo che farcene delle tante belle parole quali “solidarietà”, “uguaglianza dei diritti”, “inclusione”, spese nelle giornate celebrative, quando per il resto dell’anno veniamo ignorati nei fatti.” Lo si legge nella mail inviata oggi  alla nostra redazione. Il gruppo riferisce che, oggi, ai lavoratori fragili non viene riconosciuta la non computabilità nel comporto dell’assenza (precauzionale) dal lavoro, parificata a ricovero ospedaliero, per proteggersi dall’eventuale contagio da Covid sul posto di lavoro (tutela ai sensi dell’art. 26 comma 2 Dl “Cura Italia” e successivi).

Lavoratori fragili penalizzati

Nella mail del gruppo viene inoltre denunciata la disuguaglianza tra lavoratori con contratto di lavoro (CCNL), che non conteggiano il ricovero nel comporto, e lavoratori fragili libero professionisti o con contratti che offrono meno garanzie. Per questi ultimi il “ricovero” viene conteggiato nel comporto, cioè va a sommarsi alle assenze già fatte, con conseguenti tagli di stipendio e rischio di licenziamento. L’auspicio è che il ricovero non venga conteggiato nel periodo di comporto, indipendentemente dal tipo di contratto.
Carola Pulvirenti

Redazione

CBlive

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