Raccolta differenziata, il logo vincitore del concorso di idee è di Giacomo Attardi

Il Piano regionale “DifferenziaMOLISEmpre” per l’implementazione e la diffusione della raccolta differenziata nei comuni molisani avrà un nuovo logo. Il giovane Giacomo Attardi, classe 1989, si è infatti classificato primo al Concorso di idee, bandito lo scorso marzo, che ha visto la partecipazione di più di 200 elaborati.

Attardi si è aggiudicato il premio di duemila euro, Pari merito c’è stato invece per altri quattro partecipanti: De Marinis Gallo Giuseppe, Dilio Massimo Antonino, Petrecca Antonella e Faraglione Maria.

La Commissione giudicatrice, composta da esperti del settore, dopo aver esaminato e valutato attentamente i progetti in base all’originalità, all’impressione estetica e alla riproducibilità, ha preferito il lavoro di Attardi, quale migliore proposta da utilizzare come logo ufficiale non solo per facilitare l’avvio di percorsi di interazione tra l’Assessorato regionale alla Tutela dell’Ambiente e le comunità locali sul “modo giusto di differenziare”, bensì per fare dell’educazione ambientale, una leva strategica per l’attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile ormai improcrastinabili.

“Il logo vincitore – ha affermato il Presidente della Commissione, Luigi Vecere – presenta una particolare immediatezza comunicativa ed espressiva che ben connota le finalità del Piano regionale ‘DifferenziaMOLISEmpre’ e si caratterizza per un ottimo valore artistico ed estetico”.

“E’ stato premiato un lavoro che in pieno rispecchiava le idee del concorso e non cadesse in banali stereotipie. Sono ancor più soddisfatto del fatto che a vincere è stato un giovanissimo ragazzo – ha dichiarato l’Assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente, Vittorino Facciolla. Da oggi  – ha continuato – il logo del Piano regionale ‘DifferenziaMOLISEmpre’ diventa una sorta di sigillo di riconoscimento che accompagnerà tutti gli eventi e le iniziative di sensibilizzazione alla raccolta differenziata fino a raggiungere l’ambizioso obiettivo “zero rifiuti” .

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