Sanità, il Comitato San Timoteo chiede le dimissioni in blocco del Consiglio regionale del Molise

ospedale-san-timoteo-termoliRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DAL ‘COMITATO SAN TIMOTEO’ PER FIRMA DEL SUO PRESIDENTE NICOLA FELICE

“Il Consiglio  Regionale del Molise, nella seduta monotematica sulla sanità del 3 marzo, ha approvato un generico ordine del giorno, votato dai consiglieri del centrosinistra, del centrodestra, con la sola esclusione dei due consiglieri pentastellati. L’atto approvato, impegna il Presidente Frattura a chiedere al Presidente Renzi, la modifica del  regolamento, di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, in cui sono definiti i nuovi standard per l’assistenza ospedaliera. È altrettanto, ormai,  noto che i nuovi standard, in base agli abitanti residenti nei bacini di utenza, comportano il declassamento degli ospedali: “San Timoteo” di Termoli, “Veneziane” di Isernia a semplici ospedali di base, e il “Cardarelli” di Campobasso a Dea di I° Livello, con l’eliminazioni di reparti e discipline importanti, e per gli attuali ospedali di Agnone, Larino e Venafro, la riconversione in strutture di lungodegenza e residenza assistita.

La risoluzione del consiglio è stato dichiarato dai vertici (Frattura e Iorio) dei raggruppamenti politici in regione, un “atto dovuto”. Da subito, e in più occasioni, abbiamo sostenuto che l’atto non ha il dovuto e necessario “peso” per raggiungere lo scopo prefisso.

Da dichiarazioni alla stampa da parte di esponenti politici di spicco del PD molisano, si apprende di iniziative, non ben definite, intraprese per “salvare” l’ospedale di Agnone. L’obiettivo che viene prefisso lo condividiamo, tanto che da sempre abbiamo indicato gli accordi di confine. Nello stesso tempo però riteniamo giusto che ogni iniziativa debba tendere a risolvere le criticità presenti nell’intero territorio .

Ben altra cosa, e importanza, è avere appreso che il Consiglio Regionale dell’Abruzzo, nella seduta di ieri, a tutela dei cittadini dei Comuni dell’entroterra dell’Abruzzo, ricadenti nel circondario di Agnone, disagiati dalla distanza, e dalla inappropriatezza delle vie di comunicazione, con i presidi ospedalieri dell’Abruzzo, ha approvato all’unanimità una risoluzione. L’intero consiglio impegna la Giunta Regionale dell’Abruzzo ad attivarsi e intraprendere tutti gli atti e le iniziative (accordi di confine) con la Regione Molise e l’ASREM necessarie a conservare l’ospedale di Agnone quale presidio ospedaliero di area particolarmente disagiata.

Non possiamo che rallegrarci dell’ ottima iniziativa del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, in linea con quanto da noi sempre sostenuto nel ritenere utile se non dispensabile promuovere e stipulare accordi di programma con le regioni confinanti. Queste procedure sono del resto ben indicate anche come indirizzi, nel Patto della Salute 2014-2016, definito dalla conferenza Stato-Regioni nella seduta del 10 luglio 2014. Nello stesso tempo riteniamo, però, che ogni accordo di programma con le regioni confinanti, in questo caso con l’Abruzzo, deve essere unico, e contenere le soluzioni ottimali per tutte le aree di vicinato, non per  un’area specifica.

L’iniziativa di sostegno della Regione Abruzzo, deve spronare tutti, in primis il Consiglio Regionale del Molise, a intraprendere iniziative efficaci che richiamino l’attenzione del Governo centrale, per rivedere il regolamento degli standard all’assistenza ospedaliera, individuando e inserendo le deroghe necessarie a conservare nelle aree omogenee del territorio, presidi ospedalieri con i livelli e le discipline necessarie, indipendentemente dal numero degli abitanti, ad assicurare i livelli essenziali di assistenza, e la tutela della salute,  anche ai cittadini molisani, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione.

Pertanto, riteniamo che l’intero consiglio regionale debba compiere un atto forte ed eclatante, senza alcuna strumentalizzazione ma come unico scopo: richiamare l’attenzione del Governo centrale!

Continuiamo a ritenere che un atto appropriato può essere l’invio al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, della sottoscrizione delle dimissioni irrevocabili di tutti consiglieri regionali del Molise, primo firmatario il Presidente Frattura.

Le dimissioni devono essere differite, con efficacia al 1° luglio del 2015, consentendo agli organi competenti un adeguato periodo di tempo, utile ad apportare le modifiche che il Molise richiede,  prima della pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale”.  

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