Sanità, la controreplica della Lattanzio a Frattura

Nunzia Lattanzio
Nunzia Lattanzio

La consigliera di Palazzo Moffa, Nunzia Lattanzio, dopo il botta e risposta ha convocato una conferenza stampa nella quale ha replicato al governatore Frattura. Di seguito le dichiazioni.

“E’ forse populismo chiedere che di sanità si discuta in Consiglio regionale? Siamo al capovolgimento della realtà, sono stupita. Non intendo, in ogni caso, lasciarmi trascinare nella rissa né replicare ad attacchi di profilo personale. Non intendo lasciare lo schieramento politico in cui il Corpo elettorale mi ha collocata, rivendico tuttavia il ruolo e le funzioni istituzionali della commissione consiliare che presiedo;  e mi stupisco che non faccia lo stesso chi dovrebbe difendere quelli dell’intero Consiglio regionale.

Non mi lascio intimidire dai toni ai limiti dello squadrismo di alcune repliche a dir poco isteriche.

Ho proposto di incardinare sul binario istituzionale del Consiglio regionale la discussione, per evitare ulteriori ‘scivoloni’, mutuando le parole del Presidente della regione Molise, parole davvero sgraziate.

La mia proposta non solo è normale, ma doverosa. Che il Consiglio regionale sia l’organo competente lo ha stabilito la Corte costituzionale, con sentenza avente redattore il Presidente Mattarella.

Al fine della risoluzione dell’odierna questione, giova infatti richiamare quanto affermato dalla On.le  Corte con sentenza n. 361 del 2010, che ha escluso la possibilità di ritenere conformi al dettato costituzionale provvedimenti commissariali aventi forza di legge regionale. La Corte, nella citata pronunzia, ha chiarito che “a livello regionale è solo il Consiglio regionale l’organo titolare del potere legislativo» e che «la disciplina contenuta nell’art. 120 Cost. non può essere interpretata come legittimante il conferimento di poteri legislativi ad un soggetto che sia stato nominato Commissario dal Governo”.    

Sulla base della richiamata sentenza n. 361 del 2010, che ha ulteriormente contribuito a delineare i limiti dei poteri sostitutivi, occorre ribadire che l’esercizio del potere di cui all’art. 120, secondo comma, Cost. non può modificare l’ordine delle attribuzioni, né creare nuovi tipi di atti legislativi di competenza di organi che non hanno funzioni legislative. Pertanto, conformemente all’orientamento di questa Corte, la norma impugnata non legittima, in favore del commissario ad acta, un intervento sostitutivo di natura legislativa”. (Corte Cost., sent. n. 278/2014, red. Mattarella).

Ancora, che  le commissioni dispongano audizioni lo stabilisce lo statuto regionale all’art. 30. Che la competenza sia del Consiglio lo sanno perfettamente anche il presidente e la giunta, vista la delibera di qualche giorno fa di approvazione della proposta di legge regionale di riforma che approderà nella mia commissione. Chi fa populismo? Il presidente di commissione sanità che rivendica il ruolo istituzionale del Consiglio oppure chi discetta nelle sedi di partito?

Mi stupisce che chi difende tutti i giorni a parole l’autonomia della regione, poi nei fatti ne violi le più basilari funzioni istituzionali. Comunque, chiederò al Presidente Mattarella, in visita in Molise tra qualche giorno, cosa ne pensi di questo “conflitto di attribuzione”  nostrano, preoccupandomi di fargli prevenire una rassegna delle più brillanti dichiarazioni rese a mezzo stampa e su Facebook da alcuni colleghi davvero molto “istituzionali”.

Redazione

CBlive

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