“Scritti di Cuore”, presentati a Palazzo San Giorgio gli eventi in programma e il concorso di scrittura

La presentazione di 'Scritto di Cuore' a Palazzo San Giorgio
La presentazione di ‘Scritto di Cuore’ a Palazzo San Giorgio

L’assessorato alle Politiche per il Sociale e Giovanili del Comune di Campobasso, l’Ambito Territoriale Sociale e l’Unione Lettori Italiani indicono e organizzano la prima edizione del Concorso di scrittura “Scritto di Cuore”, destinato ai detenuti degli istituti carcerari del territorio nazionale. La partecipazione è gratuita.

La presentazione del concorso di scrittura e degli eventi, in programma dal 14 al 18 febbraio 2017, c’è stata  a Palazzo San Giorgio.

“Un’idea – ha affermato l’assessore Alessandra Salvatoreche nasce dall’intuizione dell’Uli e che noi abbiamo sposato e allargato ai comuni dell’Ats che affronta il tema dell’amore in modo più profondo che va al di là dell’amore romantico”.

“Scritti di cuore – le parole di Brunella Santoli è il titolo del progetto ma ancora più eloquente è il sottotitolo: l’amore e le parole per raccontarlo. Abbiamo voluto portare l’attenzione sulla centralità dell’amore che non è solo quello sentimentale, ma amore inteso anche come tolleranza, accettazione della diversità. Amore parentale, per i figli, genitori. Un’iniziativa importante perché la lettura e la scrittura creano confronto e incontro e un libro spesso può anche aiutare a cambiare la vita”.

“È un importante progetto, un confronto tra detenuti e la società esterna”, ha spiegato il direttore dell’istituto penitenziario Mario Silla.

“È un lavoro straordinario quello che è stato fatto, importante perché sono stati coinvolti anche i comuni che rientrano nell’Ats, per cominciare a trasferire fuori da Campobasso quello che si fa di bello. Un progetto importante – le dichiarazioni del sindaco Antonio Battista che arricchisce gli ospiti della struttura di via Cavour ma soprattutto la realtà esterna. Sono convinto che si tratterà di un progetto apripista per altre iniziative che come questa avrà rilevanza nazionale”.      

La lettera nel sistema carcerario è un importante strumento di contatto con l’esterno.

Il concorso intende far emergere l’affettività dei detenuti che da sempre trova nella scrittura la migliore forma di espressione.

Una lettera “scritta di cuore” stabilisce un ponte/dialogo con persone e luoghi che hanno coinvolto, dal punto di vista emotivo e sentimentale, lo scrivente nel corso della vita.

È possibile partecipare inviando una lettera “scritta di cuore” in lingua italiana o straniera, della lunghezza massima di tre cartelle scritte a mano con grafia chiara e leggibile.

Se si utilizza una lingua straniera è necessario allegare la traduzione in italiano.

La lettera può essere destinata a una persona reale o immaginaria oppure a un luogo, una città, un paese…

Gli elaborati inviati non verranno restituiti in nessun caso.

Al testo, che deve essere inedito e inviato in quattro copie, va allegata, in busta chiusa, la scheda che conterrà la richiesta di partecipazione, le generalità del partecipante e l’Istituto di pena nel quale il partecipante risiede; dovrà, inoltre, contenere l’esplicita dichiarazione di cessione, agli organizzatori, dei diritti di utilizzo a tempo indeterminato del testo inviato e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai fini del concorso.

I lavori incompleti delle indicazioni richieste verranno esclusi.

Gli elaborati dovranno essere inviati per posta, in busta chiusa, entro e non oltre il 20 aprile 2017 al seguente indirizzo: Concorso di scrittura “Scritto di cuore” Comune di Campobasso – Assessorato alle Politiche per il Sociale e Giovanili Via Cavour, 5 – 86100 Campobasso – Farà fede la data di spedizione. L’organizzazione non risponde per eventuali disguidi o ritardi che impediscono il ricevimento degli elaborati

nei termini indicati.

I nominativi dei componenti la giuria verranno comunicati successivamente. Il parere della giuria sarà insindacabile. I vincitori verranno informati tramite comunicazione scritta.

Il primo classificato riceverà una somma in denaro di euro 350, il secondo classificato euro 200. Eventuali segnalati riceveranno altri riconoscimenti.

Ai partecipanti ammessi al concorso, che ne faranno esplicita richiesta, verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Vincitori e segnalati verranno invitati alla cerimonia di premiazione e, se impossibilitati ad essere presenti, potranno delegare un’altra persona previa comunicazione scritta all’organizzazione. Il premio in denaro verrà consegnato con assegno bancario, se presenti, oppure con accredito presso l’istituto carcerario di residenza.

La cerimonia di premiazione si terrà a Campobasso nel mese di maggio nell’ambito della “Settimana dei diritti e della legalità”, in data da definire.

‘Scritti di Cuore’, l’amore e le parole per raccontarlo

CAMPOBASSO – CIRCOLO SANNITICO

14/18 febbraio 2017

dal 14 al 17 febbraio

AMORI UMANI, mostra fotografica, a cura dell’associazione In Vista

Le mani, come i rami di confine tra le chiome ed il cielo, consentono di avvicinare chi é distante e di stringere chi é vicino.

Le mani cambiano ogni giorno: crescono con il tempo, si plasmano con il lavoro, si impegnano con una fede, indicano nuove direzioni per se e per i cari, si congiungono sul petto per entrare composti in un tempo nuovo.

E noi siamo frutto dell’amore, dell’unione di due mani che ci rende UMANI.

L’Associazione In Vista è nata nel 2012 quando un gruppo di amici ha dato vita ad un progetto dedicato alla scoperta, alla valorizzazione ed alla promozione del patrimonio della nostra terra, il Molise, attraverso escursioni affrontate con la macchina fotografica a tracolla.

Sono numerosissime le uscite nella natura e nei borghi durante i fine settimana, affiancate ad incontri con cadenza settimanale dedicati alle più varie tematiche (ambiente, topografia, escursionismo, botanica, meteorologia, arte, cultura e tradizione) con l’aiuto spontaneo e volontario di appassionati dei più diversi ambiti.

SCRITTO DI CUORE

concorso nazionale di scrittura

destinato agli istituti carcerari

presentazione bando

“Quando scrivo mi sento libero anche se lo faccio su un foglio a quadretti”

Nei luoghi di reclusione si scrive per capirsi di più, per esprimere speranza e un senso di libertà che, altrimenti, non è consentito. Si scrivono lettere, diari, poesie e canzoni, come in nessun altro luogo.

La lettera nel sistema carcerario è un importante strumento indiretto di contatto con l’esterno. La scrittura di una lettera “scritta di cuore” comporta inevitabilmente una riflessione rispetto ai soggetti e oggetti d’amore che hanno coinvolto, dal punto di vista emotivo e sentimentale, lo scrivente nel corso della vita. Il concorso intende far emergere l’affettività dei detenuti che da sempre trova nella scrittura la migliore forma di espressione.

14 febbraio ore 18,30, Franco Arminio, “Cedi la strada agli alberi” poesie d’amore e di terra

Franco Arminio ha raccolto in un volume una parte della sua sterminata produzione in versi. Il libro ci presenta il suo acuto senso del corpo femminile e del paesaggio. Dopo una sezione dedicata agli affetti familiari, le conclusioni sono affidate a una serie di folgoranti riflessioni sulla poesia al tempo della Rete.

I versi di Arminio sono semplici, diretti, senza aloni e commerci col mistero. Ogni verso è una serena obiezione alla scrittura come gioco linguistico, è una forma di attenzione a quello che c’è fuori, a partire dal corpo dell’autore, osservato come se fosse un corpo estraneo. L’azione cruciale è quella del guardare: “Io sono la parte invisibile del mio sguardo”.

Cedi la strada agli alberi è un’opera raffinata e popolare, in cui ecologia e desiderio, passioni intime e passioni civili si intrecciano con la precisione dei suoi libri in prosa.

Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d’Oriente. Ha pubblicato una ventina di libri. Ricordiamo, tra gli altri, Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza), Terracarne (Mondadori), Cartoline dai morti (Nottetempo) e Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori).

Si occupa anche di documentari e fotografia. Come paesologo scrive da anni sui giornali e in Rete a difesa dei piccoli paesi. Attualmente è il referente tecnico del Progetto pilota della montagna materana nell’ambito della Strategia nazionale delle aree interne. Ha ideato e porta avanti La casa della paesologia a Trevico e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano.

16 febbraio ore 18,30, Oliviero Beha, “Mio nipote nella giungla” tutto ciò che lo attende (nel caso fosse onesto)

Viviamo in una giungla, sia esteriore che interiore.

Tra racconto, confessione e pamphlet, in uno stile accattivante, il libro più crudo e più chiaro di un critico feroce dei nostri giorni alle prese con il futuro.

Un manuale appassionato di sopravvivenza pratica e intellettuale che non nasconde i pericoli senza rassegnarsi alla rassegnazione.

Soprattutto per un giovane, o per un neonato, il futuro è una muraglia altissima, apparentemente insuperabile e la giungla in cui siamo precipitati sembra inestricabile: difficile trovare una direzione. 

A proteggere il novello Mowgli dalle insidie e dai pericoli non ci sarà nessuna pantera Bagheera, dovrà cavarsela da solo. Ma qualcosa per lui possiamo fare da qui, ora, senza aspettare: chiarirgli le idee, avviarlo o riavviarlo al coraggio e alla libertà di pensiero.

Oliviero Beha, giornalista di carta stampata, radio e tv, è nato a Firenze nel 1949, si è laureato in Italia in Lettere (Storia medievale) e in Spagna in Filosofia (Storia d’America). Inizia a fare il giornalista con «Tuttosport» e «Paese Sera». Dal 1976 al 1985 è a «la Repubblica», come inviato, dove si occupa di sport e società, con inchieste in molte parti del mondo. Editorialista e commentatore anche politico per «la Rinascita», «Il Messaggero» e «Il Mattino» (e successivamente per «L’Indipendente»), nel 1987 dà inizio alla sua attività televisiva con Andrea Barbato conducendo Va’ pensiero. Nel 1991 progetta e realizza Un terno al lotto, il primo programma televisivo dove domanda e offerta di lavoro potevano incontrarsi. Nell’aprile 1992 dà vita a Radio Zorro, che poi si fonde con lo storico 3131. Radio Zorro 3131 diventa il caso radiofonico dell’anno: oltre centomila richieste di intervento piovono in redazione da tutta Italia. Dal novembre ’95 al giugno ’96 Beha conduce una versione televisiva del suo programma (Video Zorro). Beha è anche autore di testi teatrali rappresentati, di numerosi saggi e di raccolte di poesie. Ha vinto nel 2001 il premio Guidarello per il giornalismo d’autore per la radiofonia. Nel 2004 pubblica il suo primo romanzo, Sono stato io (Marco Tropea Editore, tre edizioni). L’anno dopo esce con i saggi Crescete & prostituitevi (Rizzoli Bur) e Trilogia della censura (Avagliano Editore). Nel 2006 è la volta di Diario di uno spaventapasseri (Marco Tropea Editore) e Indagine sul calcio (Rizzoli Bur, con Andrea Di Caro). Nel 2007 pubblica con Chiarelettere “Italiopoli”. E nel 2008 Il Paziente italiano (Avagliano Editore), cui seguono nel 2009 “I nuovi mostri” (Chiarelettere) e il romanzo Eros Terminal (Garzanti), e nel 2010 “Dopo di Lui il diluvio”(Chiarelettere). È editorialista de «il Fatto Quotidiano» fin dalla sua fondazione (2009). Dal gennaio 2010 conduce su Rai Tre la trasmissione Brontolo. Nel 2012, ha pubblicato per Chiarelettere “Il culo e lo Stivale “, I peggiori anni della nostra vita.

17 e 18 febbraio febbraio (incontri riservari alle scuole), Michela Monferrini, “L’altra notte ha tremato google maps”

“In diretta da Amatrice”.

La nonna di Giordano non capisce cosa stia andando
in onda, ma legge il nome del paese e comincia a ricordare le giornate trascorse in quei luoghi, le gite in motocicletta appena sposata, i pranzi nelle trattorie. Vorrebbe tornare lì, per qualche ora. Non sa che dopo il terremoto del 24 agosto 2016 Amatrice non esiste più.
Ma come si può portare qualcuno che non cammina in un paese che non c’è?
Inizia così il viaggio in poltrona di Giordano e sua nonna dentro Google Maps, dove tutto è ancora in piedi.

I diritti d’autore saranno devoluti all’associazione di genitori “Amatrice – L’alba dei piccoli passi”. L’associazione organizza attività culturali, ricreative e di sostegno scolastico e psicologico per i bambini e i ragazzi colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016.

Michela Monferrini è nata a Roma, dove risiede. È stata finalista ai premi Subway – Poesia 2005, Campiello Giovani 2008 e Calvino 2012. Ha pubblicato poesie su riviste e antologie, tra cui Subway – Poeti italiani underground (Il Saggiatore 2006). Ha curato Quasi un racconto (2009) e La letteratura è un cortile di Walter Mauro (2011); è autrice di Conosco un altro mare. La Napoli e il Golfo di Raffaele La Capria (Perrone 2012). Scrive per le pagine culturali de «Gli Altri», “L’Indice dei Libri del Mese” e “Nuovi Argomenti”.

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button