Strage di via D’Amelio, 25 anni dopo a Campobasso una cerimonia per ricordare l’attentato a Borsellino e alla sua scorta

coispCerimonia commemorativa a Palazzo San Giorgio, promossa dal Comune di Campobasso, assessorato alla Cultura, e organizzata dal sindacato di Polizia Co.I.S.P, in occasione del 25° anniversario della strage di mafia avvenuta in via d’Amelio a Palermo il 19 luglio 1992, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Emanuela Loi.

A parlare di legalità il segretario regionale del Coisp, Gianni Alfano, che ha ricordato l’importanza e l’attualità del contrasto alla mafia e di come essa sia stata combattuta da giudici che, proprio come Borsellino e Falcone, hanno pagato con la loro stessa vita la lotta alla criminalità organizzata. Pensiero condiviso anche dal presidente dell’Assise civica, Michele Durante e dall’assessore Salvatore Colagiovanni, presenti alla cerimonia, unitamente a numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine.

Un grazie sentito è arrivato poi dal primo cittadino, Antonio Battista, al Coisp “per aver voluto celebrare questa ricorrenza nella sede del Municipio”.

“Avremmo preferito – le parole del sindaco – non dover ricordare mai. Sarebbe stato meglio se questa triste pagina di storia non fosse mai esistita. Purtroppo non è stato così e, oggi, – ha proseguito – abbiamo il dovere morale di fare in modo che questo ricordo non scompaia mai. Il nostro più grande dovere è, ogni giorno, promuovere la cultura della legalità e scuotere le coscienze affinché il sacrificio di grandi uomini del nostro Paese non sia stato vano”.

Un impegno messo in pratica da parte dell’amministrazione, come lo stesso Battista ha ricordato, attraverso “numerosi progetti promossi all’interno delle istituzioni scolastiche”. Perché “il futuro e il valore della legalità è rappresentato proprio dalle nuove generazioni”.

Infine, nell’aula consiliare un minuto di silenzio nell’anniversario di una delle pagine più buie del Paese, il cui la giustizia ha pagato con il sangue la lotta alla malavita.

Redazione

CBlive

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