Termoli-Lesina, Nagni tuona contro la Regione Puglia: “Vogliamo solo preservare la costa molisana”

L'assessore regionale Pierpaolo Nagni
L’assessore regionale Pierpaolo Nagni

“Continua l’offensiva della Puglia nei confronti del Molise per la questione della Termoli – Lesina. Continua – fa sapere l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni attraverso dichiarazioni fuori luogo e forzature. In particolare – prosegue – il tentativo di inserire il raddoppio nello Sblocca Italia, ci sembra sia oltremodo scorretto nei modi e nella sostanza. La Puglia pare infatti ignorare che all’interno del Decreto sono inserite soltanto le opere sulle quali esiste già un’intesa e non è, questo, il caso della Termoli – Lesina  – ha ricordato ancora l’assessore – per via della nostra opposizione e della relativa richiesta di variazione del tracciato. Tant’è che, nel frattempo, proprio in virtù del mancato accordo, la stessa Puglia  si è appellata all’art. 165 comma 6 della legge 163/2006, che prevede, addirittura, il pronunciamento del Presidente della Repubblica”.

“Veniamo accusati – continua l’esponente della Giunta Frattura – di voler rallentare i tempi e aumentare i costi quando  il nostro unico e legittimo scopo è quello di preservare la costa molisana dandole un’opportunità di sviluppo. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di realizzare l’alta velocità sulla dorsale adriatica ma questo progetto  non può essere portato a termine a discapito della nostra regione che merita rispetto e che non permetteremo venga trattata  come la cenerentola d’Italia.   Sia ben chiaro – ha concluso Nagni – che la  nostra intenzione non è quella di ostacolare il progresso ma  di ottenere quello che, anni fa, la Puglia ha già ottenuto. Abbiamo, in Molise, pochi chilometri di costa sui quali, però, si basa buona parte dell’economia regionale. Crediamo  che la nostra posizione sia legittima soprattutto quando, alla richiesta da noi avanzata,  si risponde con una forte opposizione e quando l’unica prospettiva all’orizzonte risulta essere quella di un viadotto che finirà per allontanare ulteriormente lo sviluppo della costa. Un’ipotesi rispetto alla quale continueremo ad opporci mettendo in atto ogni azione necessaria ad evitarne il rischio”.

 

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