Politica

Al via la dodicesima legislatura della Regione Molise con un summit di maggioranza: le forze politiche chiedono un riequilibrio delle deleghe. Troppo potere a Forza Italia, a Palazzo Vitale anche Tartaglione

Niro e Cotugno non sarebbero soddisfatti di quanto assegnato loro. Per la Presidenza del Consiglio regionale è lotta tra Micone e Romagnuolo. Per il quinto assessore 'resiste' Mazzuto

Prende il via oggi, lunedì 21 maggio 2018, la dodicesima legislatura della Regione Molise. Il Consiglio regionale, che sarà presieduto dal consigliere più anziano, Vittorio Nola del Movimento 5 Stelle, è convocato alle 11.

Il governatore Donato Toma ha convocato due ore prima un vertice di maggioranza, per provare ad arrivare in aula senza nessun ‘mal pancista’.

Il Presidente della Giunta regionale del Molise già durante il pomeriggio di domenica 20 maggio, alla vigilia della prima assise regionale della nuova legislatura, aveva incontrato la sua squadra di governo, insieme con i rappresentanti delle liste. A partecipare al summit anche l’onorevole Annaelsa Tartaglione, coordinatrice regionale di Forza Italia. E proprio il ‘bottino pieno’ degli azzurri (due assessorati e una presidenza di commissione) avrebbe fatto storcere il naso a più di qualche assessore e anche a qualche consigliere.

Toma ha convocato la maggioranza per trovare l’intesa sui ruoli da assegnare. A iniziare dalla Presidenza del Consiglio, ambita da Salvatore Micone e Aida Romagnuolo, per provare a trovare l’intesa sulla figura del sottosegretario, per la quale Toma vorrebbe Quintino Pallante.

Gli assessori Niro e Cotugno, invece, già dal pomeriggio di domenica avrebbero fatto pressioni su una redistribuzione delle deleghe. I due ex Presidenti del Consiglio avrebbero visto come una diminutio le deleghe loro assegnare, soprattutto considerando quanto attribuito all’assessore azzurro Nicola Cavaliere, titolare, tra l’altro, sia dell’Agricoltura sia dei Lavori Pubblici, nella passata legislatura in campo, rispettivamente, a Facciolla e Nagni. A Cavaliere anche l’assegnazione di Ambiente (e in periodo di lancio della raccolta differenziata non è una delega di poco conto) e dei Trasporti e della Viabilità.

Per Cotugno nemmeno l’assegnazione della vice-presidenza della Giunta regionale avrebbe, per così dire, pareggiato i conti, considerando che, da questa legislatura, con la figura del sottosegretario, la vice-presidenza dell’esecutivo perderebbe la propria consistenza.

Visi scuri in volto al termine della lunga domenica e, così, tutti insieme attorno a un tavolo per guardarsi in faccia e rivendicare ognuno il proprio peso specifico per la vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni dello scorso 22 aprile.

C’è da scommettere che se Toma non tornerà, parzialmente, sui propri passi, riequilibrando quanto distribuito, la dodicesima legislatura inizierà, sin da subito, con un clima se non incandescente, quanto meno scoppiettante. Anche perché c’è anche la questione del quinto assessore da risolvere in settimana e sembrerebbe che stia proseguendo il pressing di Matteo Salvini (futuro Ministro per l’Interno del nuovo Governo nazionale) per il coordinatore regionale della Lega Nord, Luigi Mazzuto. Se a spuntarla sarà l’ex Presidente della Provincia di Isernia, Aida Romagnuolo e Filomena Calenda, le uniche due donne della maggioranza elette in prima battuta, resterebbero con un pugno di mosche in mano, nonostante l’apporto in termini di voti alle elezioni di un mese fa.

Redazione

CBlive

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