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Totaro ‘bis’, Di Nunzio e Iorio sono i tre grandi elettori del Molise: dal 29 gennaio parteciperanno all’elezione del Presidente della Repubblica. Delusione per Di Pietro e Cotugno

La fase dello spoglio dopo la votazione dei grandi elettori a Palazzo Moffa
La fase dello spoglio dopo la votazione dei grandi elettori a Palazzo Moffa

GIUSEPPE FORMATO

Francesco Totaro e Domenico Di Nunzio del Partito Democratico per la maggioranza e l’ex Governatore Michele Iorio per la minoranza: sono i tre grandi elettori che dal prossimo 29 gennaio saranno a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica, che succederà al dimissionario Giorgio Napolitano, il primo Capo dello Stato della storia repubblicana eletto due volte consecutive al Quirinale.

La scelta dei tre grandi elettori c’è stata al termine di una lunga mattinata in Consiglio regionale, dove gli inquilini di maggioranza di Palazzo Moffa, appena dopo l’inizio della seduta, si sono riuniti per trovare l’intesa sui nominativi. La minoranza, invece, già era d’accordo sul nome dell’ex Presidente della Giunta regionale. Stessa cosa dicasi per i due grillini, che si sono espressi per Patrizia Manzo.

Alla fine sono state tredici le preferenze per il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Totaro; una in meno, dodici, per Domenico Di Nunzio; sei i voti per Michele Iorio e due le schede col solo nome Patrizia Manzo. La preferenza in più di Totaro rispetto a Di Nunzio si spiega col fatto che un consigliere ha votato il capogruppo del Pd e Iorio. Un pizzico di delusione per Di Pietro e Cotugno, che erano interessati alla trasferta romana.

Francesco Totaro, dunque, per la seconda volta consecutiva vivrà l’esperienza in Parlamento a Camere riunite. Su di lui è ricaduta la scelta in quanto capogruppo del Partito Democratico, venendo meno la richiesta del premier Matteo Renzi di avere nella Capitale tutti i Governatori piddini. Anche per Di Nunzio è stata una scelta di equilibri all’interno del partito di governo per il voto della carica più alta dello Stato; mentre, la scelta del centrodestra è stata quasi obbligata sull’ex Governatore, essendo ancora il leader della minoranza a Palazzo Moffa.

I tre grandi elettori molisani si allineeranno alle decisioni dei rispettivi partiti per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica: una partita tutta aperta dopo la spaccatura all’interno del PD a seguito dell’uscita di scena delle anime più sinistre del partito, conseguenza della rottura tra Renzi e l’ex sindaco di Bologna e segretario nazionale della Cgil, Sergio Cofferati, attuale eurodeputato.

totaro
Francesco Totaro

Sull’elezione del Capo dello Stato, ovviamente, grande influenza avranno anche gli eventuali accordi tra l’attuale Presidente del Consiglio, Renzi, e l’ex premier Silvio Berlusconi, i quali proprio questa mattina, martedì 20 gennaio 2015, si sono incontrati per discutere sui prossimi impegni in agenda: l’elezione del successore di Napolitano e le riforme istituzionali. Così come importante è la ritrovata sintonia tra il ministro dell’Interno, Angelino Alfano (Nuovo Centrodestra), e il leader di Forza Italia, i quali per incidere sull’elezione del Capo dello Stato punterebbero a riunire le forze dei propri rappresentanti alla Camera e al Senato, in totale 104 a Montecitorio e 96 a Palazzo Madama.

Intanto, Francesco Totaro, capogruppo del Partito Democratico in via IV Novembre, attraverso una nota stampa, dopo essere stato votato tra i tre grandi elettori molisani, ha affermato: “L’opportunità di poter nuovamente rappresentare il Molise all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica mi riempie di gioia e di partecipazione. Un appuntamento fondamentale mediante il quale, attraverso la grande partecipazione democratica che il nostro Paese può vantare, si indicherà il successore di Giorgio Napolitano. Saranno giorni sicuramente impegnativi per la politica nazionale, che sarà chiamata a scegliere il più alto rappresentante dello Stato. Spero che sarò eletta una personalità autorevole, rappresentativa e preparata, condivisa dal più alto numero di aventi diritto al voto”.

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