Enogastronomia

Il vino al Museo per scoprire l’antica storia di un popolo e del suo territorio. Un successo la serata al Sannitico di Campobasso

16A testimoniare l’antichissima produzione di vino in Molise ci sono i numerosi reperti conservati nel Museo Sannitico di Campobasso dove, la Fondazione Italiana Sommelier Molise ha fatto tappa per un evento capace di unire l’antica storia di una regione con quella dell’oro da bere.

Grazie al Polo Museale e a MeMo cantieri culturali, i numerosi partecipanti hanno potuto toccare con mano le tecniche differenti di lavorazione dell’argilla con cui venivano create le anfore ritrovate in Molise, dove la produzione di vino risale addirittura al 4000 a.C., come hanno dimostrato alcuni ritrovamenti nel territorio di Campomarino.

Durante un percorso culturale all’interno del Museo, curato dal vicepresidente della Fondazione Italiana Sommelier Molise, Gabriele Di Blasio, è stato svelato come il vino veniva bevuto anticamente: sia in epoca greca, ma anche etrusca e romana. Alla fine dei pasti principali, grazie a delle enormi anfore in cui il vino veniva miscelato con l’acqua o, a seconda delle stagioni, con altre spezie.

E proprio le anfore, rinvenute in regione e sulle quali era inciso il luogo di produzione, dimostrano come i Sanniti fossero integrati nel mondo del commercio, scambiando i prodotti locali con quelli di altre popolazioni.

Non solo l’oro da bere, ma anche le spezie utilizzate anticamente nella preparazione dei cibi. Farro, legumi, noci, miele e zenzero, nel corso di una #domenicaalmuseo hanno dato spazio a profumi e sapori antichi che hanno saputo resistere al tempo, mentre è stata data la possibilità di poter scoprire le antiche tecniche di conservazione del vino in Molise, dove il legno è stato introdotto solo successivamente, dalle popolazioni barbare che arrivavano da Nord e che, utilizzavano le botti per il trasporto della birra.

Dal vino si è poi approdati alla scrittura, attraverso le tavolette con le incisioni osche e sannite, passando per il tappeto erboso, composto da muschio, rinvenuto in una tomba funeraria a Trivento. La Fondazione Italiana Sommelier del Molise ha sponsorizzato un’iniziativa capace di dimostrare come il vino rappresenti non solo il territorio di un popolo, ma anche la sua più antica storia e, soprattutto come, le parole della presidente, Dora Formato, “la conoscenza di tale dimensione rappresenti un’esperienza culturale e sensoriale a cui è impossibile sottrarsi”,

Alla fine del percorso, si è poi passati dalla storia più antica fino ai sapori più attuali, grazie alla degustazione guidata dai sommelier di Fondazione, che hanno illustrato le caratteristiche dei vini molisani nell’incantevole “giardino segreto” del Museo Sannitico dove, in una calda serata estiva, tra i vicoli del centro storico della città, l’oro da bere ha incontrato anche la musica e la chitarra di Sara Celardo, giovane allieva del Conservatorio ‘Perosi’ di Campobasso.

 

 

Redazione

CBlive

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