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A Fontana Vecchia torna il folklore con la Polifonica Monforte. La tradizione tipica di Campobasso nelle mani delle nuove generazioni

La manifestazione del Carnevale a Campobasso
La manifestazione del Carnevale a Campobasso

Le “Maschere dei Dodici Mesi”, proposte in occasione del Carnevale campobassano, attraverso un evento patrocinato dall’assessorato alla Cultura di Palazzo San Giorgio e riportate in vita dall’associazione la Polifonica Monforte siano state prese in considerazione per essere documentate e conservate al Museo Nazionale di Arti e Tradizioni di Roma.  È la bella notizia arrivata in questi giorni al gruppo della Polifonica.

Si tratta, infatti, di un modo per non perdere il patrimonio culturale di Campobasso e tramandarlo alle nuove generazioni del capoluogo. Obiettivo che si pone di raggiungere quotidianamente la medesima Polifonica che domani, domenica 28 febbraio, dalle 10, tornerà a far rivivere il folclore campobassano a Fontana Vecchia.

Ancora, dunque, un evento per ribadire ai fini di una veritiera informazione, come la Cavalcata, la Maschera dei Briganti o la Mesaiola siano indicate come rappresentazioni del Carnevale in molte regioni d’Italia e siano state eseguite egli anni addietro a Campobasso e Concetta e’ Mascione, Ziuzi Ziuzi e Verdauliva si configurino come prettamente campobassane.

 La Polifonica fa rivivere le tradizioni per farle conoscere ed amare soprattutto alle nuove generazioni affinché i più piccoli della città possano abbracciare il loro passato per guardar con maggiore enfasi e senso civico al futuro. Obiettivo questo che l’associazione guidata da Rosa Socci “persegue anche grazie alla collaborazione con la scuola ‘Igino Petrone’ di Campobasso. Grazie alla dirigente scolastica Maria Cristina Battista – dice la Socci – sempre attenta all’intervento della scuola sul territorio, la Polifonica è attiva con un progetto in alcune classi della scuola primaria, che culminerà in un importante evento in occasione della fine dell’anno scolastico”.

Dunque, un impegno importante, per chi ha inteso riportare in vita la poesia, la musica e l’amore verso un passato che ora più che mai si ripropone in chiave attuale, divenendo l’emblema della tradizione custodita nel museo della Capitale.

Redazione

CBlive

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