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Disastro Sanità in Molise. Mentre si discute sullo sdoppiamento dell’Asrem, scioperano i medici precari: “Senza noi la sanità crolla”

Medico Precario
Magliette dei medici in protesta

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Al suon di “Precario: sfruttato, scaduto, scaricato ma non molla, senza noi la sanità crolla” i lavoratori e i medici precari sono scesi in piazza in queste ore per protestare, prima con un sit in davanti all’Asrem di Campobasso e poi verso la sede del Consiglio regionale del Molise, dove in questi giorni si sta discutendo in IV Commissione, la nuova riorganizzazione del sistema sanitario.

Hanno delle magliette che identificano il loro status di “medici precari” e rivendicano i loro diritti, ovvero la stabilizzazione.

Precario significa anche lavorare come medico da circa 10 anni all’ospedale Cardarelli di Campobasso” ci dicono: “Il rischio è di mandare a casa lavoratori che hanno figli piccoli e famiglie e che saranno costretti ad andarsene dal Molise per lavorare. Il rischio enorme è che saranno presi medici da graduatorie di regioni limitrofi, visto che in Molise non si bandiscono concorsi da 12 anni”.

Il disastro della sanità in Molise ha anche un costo: equivale a 250 milioni di euro di disavanzo. L’azienda sanitaria regionale non riesce a saldare il suo debito ed è fuori tempo massimo di 900 giorni. La spada di Damocle che pende sulla testa del Molise è l’Europa che minaccia le amministrazioni che non rientrano con i pagamenti. Così la soluzione arriva dal Governatore Frattura, riconfermato commissario ad acta da Matteo Renzi, che propone di archiviare la ‘vecchia’ Asrem e, nel nome della rezionalizzazione, sdoppiarla creando due Aziende regionali facendoci rientrare con i conti del ben 70 percento. Il nuovo assetto sanitario piace a Nico Ioffredi che in questi giorni presiede in IV Commissione ed anche ai direttori amministrativi e sanitari, Riccardi e Arcaro. Tutti concordi sulle due Asrem, viste come “una scelta vincente”.

Oltre la protesta dei lavoratori e medici, lo sdoppiamento non piace alla Cgil Molise che nel decreto Balduzzi vede notevoli disagi, peggiorati dalla nuova riorganizzazione. “La conseguenza ricade sul piano sociale, occupazionale e soprattutto sul diritto alla salute”.

A perorare la causa dei medici in protesta anche il Movimento 5 Stelle sottolineando il fallimento di Frattura: “Abbiamo già detto chiaramente – ribadiscono Federico e Manzo da palazzo Moffa – che il fallimento di Frattura nel suo ruolo di Commissario per la sanità è tutto nella sua incapacità di fare i compiti a casa. Siamo ancora in attesa di un Programma Operativo accettabile per il Tavolo romano che, che piaccia o no, resta l’organismo di controllo al quale la Sanità molisana dovrà rendere conto fin quando non si riuscirà ad accompagnare la Regione fuori dal Piano di rientro riprendendosi la credibilità istituzionale  necessaria ad affermare con forza davanti al Governo centrale che il diritto alla salute dei molisani è un bene superiore rispetto a qualunque idea di spending review! Invece c’è chi ancora prova a rincorrere pretestuose impugnative che non portano da nessuna parte”.

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