Sepino, apre al pubblico il Museo del Matese: un nuovo presidio culturale per il Sannio e il Molise

Domenico Rotondi
Da sabato 1° novembre 2025 il cuore dell’antico Sannio potrà finalmente ammirare un nuovo spazio dedicato alla conoscenza, alla memoria e alla valorizzazione del territorio: apre al pubblico il Museo del Matese (Mat), un luogo destinato a divenire punto di riferimento per la cultura, l’archeologia e l’identità del comprensorio matesino. Collocato nel suggestivo contesto di Sepino, tra le mura dell’antica Saepinum e le pendici del Matese, il museo si propone come centro di documentazione e interpretazione delle civiltà che, nei secoli, hanno abitato l’Appennino sannita, con particolare attenzione al rapporto tra uomo e ambiente. L’iniziativa rappresenta un passo decisivo verso la costruzione di un sistema territoriale integrato, capace di coniugare la tutela del patrimonio con la promozione turistica e la crescita sostenibile.
Il Museo del Matese sarà aperto al pubblico il sabato e la domenica, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00. Sono inoltre previste aperture straordinarie infrasettimanali, su richiesta, per gruppi e istituti scolastici composti da un minimo di dieci persone. Le informazioni e le prenotazioni potranno essere effettuate ai contatti ufficiali: +39 392 8377041 o info@matsepino.it
L’apertura del Mat segna una tappa di straordinario valore nel percorso di rigenerazione culturale del Sannio e del Molise, territori che negli ultimi anni stanno riconquistando centralità grazie a un rinnovato impegno delle istituzioni, delle associazioni e delle comunità locali.
Nel corso della presentazione, Nella Rescigno ha illustrato la visione complessiva del progetto, articolato in tre spazi distinti ma complementari all’interno di Palazzo Tiberio: Sepino Hub, il Mat – Museo del Matese e l’Archivio 20/XX – Storie e vicende del Novecento molisano. «Un modello – ha spiegato – costruito grazie a un partenariato pubblico-privato, finalizzato alla produzione di lavoro nel settore della cultura, in un’ottica di continuità e innovazione sociale».
Sul piano architettonico, Michele Fratino ha sottolineato la scelta di un approccio ispirato ai criteri dell’architettura ecosostenibile e accessibile, con particolare attenzione alla filiera locale e all’impiego di materiali naturali, come la paglia, integrati in una progettazione “interattiva e interconnessa”, capace di dialogare con il paesaggio e con la comunità.
A chiudere il quadro, l’intervento di Silvia Santorelli, che ha posto l’accento sulla missione educativa e territoriale del nuovo polo culturale: «Il nostro obiettivo – ha dichiarato – è promuovere l’area interna del Matese, valorizzando la conoscenza come strumento di formazione didattica e di consapevolezza identitaria».
Con il suo linguaggio contemporaneo e il suo saldo radicamento storico, il Museo del Matese si configura come un ponte ideale tra passato e futuro, invitando cittadini, studiosi e visitatori a riscoprire la straordinaria ricchezza di un’area che continua a custodire l’anima autentica dell’Italia interna.















