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Quattordici sindaci molisani lamentano la grave situazione della carenza di servizi sanitari e assistenziali

Il 14 gennaio 2022 si sono riuniti al Comune di Civitacampomarano i sindaci afferenti alla Casa della Salute di Castelmauro per discutere sulla grave situazione relativa alla carenza di servizi sanitari e assistenziali dei cittadini.

A riunirsi i sindaci di: Castelmauro, Civitacampomarano, Castelbottaccio , Acquaviva Collecroce, Palata,  San Felice del Molise, Montecilfone, Lucito, Lupara, Mafalda, Montefalcone, Montemitro, Tavenna,  Guardialfiera.

In primis – scrivono i sindaci – in quanto autorità sanitarie locali, nell’interesse di tutelare e di avere contezza dei livelli di assistenza sanitaria garantiti alle popolazioni delle nostre Comunità, stiamo chiedendo, invano, alle Autorità ed alle strutture preposte, il motivo per il quale sia stata demedicalizzata la postazione di 118 che serve i nostri comuni.

Una grave assenza, quella di un medico, a bordo dell’ambulanza del 118 di Castelmauro, che resta comunque l’unico presidio per la sicurezza delle malattie tempo dipendenti a favore di una popolazione prevalentemente anziana.

Sulla situazione, già denunciata a tutti gli organi di Governo, alle istituzioni locali, al Presidente/commissario Toma, alla direzione sanitaria oltre che alla Procura della Repubblica, non abbiamo ricevuto una minima risposta o motivazione rispetto a questi tagli di un servizio fondamentale, più che essenziale.

Noi Sindaci – prosegue la missiva – tuttavia, non lasceremo che i nostri cittadini vengano abbandonati senza assistenza e lotteremo in tutte le sedi opportune per difendere il diritto alla tutela della salute trattato con superficialità e con minore attenzione rispetto ad altri cittadini che hanno la fortuna o la possibilità di vivere in centri che offrono più servizi.

E se il servizio di emergenza è stato ridotto a un mero trasporto in ambulanza di pazienti, con il massimo rispetto per gli operatori che lavorano come meglio possono, benché senza un medico,   nei nostri territori abbiamo criticità anche nei Medici  di Medicina Generale e del servizio di Guardia Medica  altrettanto sottodimensionati, nonostante trattasi di servizi pagati dai cittadini e che devono essere garantiti quotidianamente alle famiglie. Oggi, anche su questo, siamo dinanzi ad attività sempre ridotte, con la conseguenza che i nostri concittadini devono necessariamente recarsi negli ospedali, congestionandoli anche per patologie che potrebbero essere trattate in loco.

Oltre all’aspetto sanitario, come amministratori dobbiamo porre l’accento anche su altri servizi, come quelli legati alla sicurezza.

Esempio tristemente attuale è sui presìdi dei Vigili del Fuoco che servono le nostre comunità. Nonostante le medie nazionali che per raggiungere qualsiasi luogo si attestano attorno ai 20 minuti, in caso di emergenza per raggiungere i nostri comuni il personale dei VVF in alcuni casi supera addirittura l’ora.

Nonostante 20 anni fa il Ministero dell’Interno lanciava il progetto “ITALIA IN 20 MINUTI” grazie al quale ogni punto del territorio nazionale doveva essere raggiungibile appunto in tempi inferiori ai 20 minuti, nei nostri Comuni siamo stati abbandonati e dimenticati dalle istituzioni competenti, parimenti ai presìdi delle forze armate che garantiscono quasi in tutti i comuni presenza diurna a giorni alterni.

Siamo paesi Montani e considerata l’orografia, la viabilità, la frammentazione dei nostri Comuni, piccoli e distanti tra loro,  e che nei periodi invernali  diventano difficilmente raggiungibili in tempi brevi, chiediamo che la politica intervenga in modo deciso e veloce perché, non per retorica, non ci sono cittadini di serie A  e cittadini di serie B.

Pretendiamo, da contribuenti al pari degli altri, i nostri diritti Costituzionali che ci spettano, come spettano a tutti i cittadini Italiani.

Da un lato ci si lamenta (e si fa propaganda) sullo spopolamento, sull’assenza di turismo e sviluppo economico, dall’altro non si fa nulla per garantire neppure i servizi minimi essenziali quali la Salute, la Sicurezza la viabilità e l’istruzione.

Dunque, chiediamo a chi governa, chi volete che venga o chi volete che resti mettendo a rischio della propria vita e dei propri famigliari, o metta in discussione il futuro dei propri figli?

Siamo stati eletti dai nostri concittadini per garantire loro servizi e dignità e d’ora in poi non guarderemo più colori e connotazioni politiche, specialmente adesso che si avvicinano le elezioni e cominceremo a rivedere qualche auto blu dalle nostre parti.

Senza risposte concrete e adeguate, non ci fermeremo e non disdegneremo forme di lotta e di protesta per ottenere nuovamente quello che già ci spetterebbe costituzionalmente: diritti!

Redazione

CBlive

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