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Politiche 2018, Cimino e Santimone ai candidati-giornalisti: “Una volta eletti nuove norme a tutela della categoria”

I due consiglieri nazionali dell'Ordine dei Giornalisti chiedono la sottoscrizione di una manifestazione di intenti

La legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti ha 55 anni e necessita di una modifica oramai improcastinabile. Tra i punti necessari: la rappresentanza, l’albo con i due elenchi, l’accesso alla professione, l’esclusività, l’esame di stato. A scriverlo, in una nota stampa, sono i consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti, Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone.

“La diffamazione a mezzo stampa, il famoso 595, sono più volte – sottolineano i due consiglieri – che resta nei cassetti delle due Camere, senza una legge definitiva che vieti il carcere ai giornalisti, i quali rischiano fino a 6 anni di reclusione. Intercettazioni, legge 150/2000 (uffici stampa nella P.a.), le forme di sostegno all’editoria (radio, tv, editoria elettronica, carta stampata, piccola editoria), il diritto d’autore nell’editoria, sono leggi e temi che vanno affrontati, specie per quelle realtà come il Molise che necessitano di particolare attenzione e tutela”.

A tal riguardo i consiglieri nazionali dell’ordine del Molise Vincenzo Cimino e Cosimo Santimone chiedono ai candidati nei collegi molisani al Parlamento, di formalizzare una manifestazione di intenti, di impegno nei settori suindicati, concertando con i sottoscritti e l’Ordine dei Giornalisti, delle fattive proposte di legge ed emendamenti alle leggi esistenti.

“I candidati invitati – concludono Cimino e Santimone sono tutti, ma in primo luogo, i giornalisti candidati, già di per sé espressione della categoria: Aida Romagnuolo, Luigi Mazzuto, Mario Pietracupa, Pietro Eremita e Matteo D’Errico”.

Redazione

CBlive

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