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‘Sicurezza dei Sistemi Software’, all’Unimol i primi laureati del corso Magistrale

Giornata importante domani per il Corso di Laurea Magistrale in “Sicurezza dei Sistemi Software”. Un traguardo e un inizio correlati ed essenziali. Domani, giovedì 19 luglio, saranno proclamati i primi Dottori Magistrali in “Sicurezza dei Sistemi Software”.

La seduta di laurea si terrà nell’Aula Magna Galileo Galilei della sede di Pesche (IS) del Dipartimento di Bioscienze e Territorio a partire dalle ore 9, mentre la proclamazione è prevista per le ore 11.30.

L’innovativo corso di Laurea Magistrale in “Sicurezza dei Sistemi Software”, dopo due anni dalla sua attivazione, porta al traguardo i suoi primi laureati (almeno altri 6 ne sono previsti nella prossima seduta di ottobre). Si tratta di Sara di Toro e Fabrizio Angeli, i quali hanno concluso un brillante percorso di studio svolgendo una tesi di laurea sotto la supervisione del Prof. Giovanni Capobianco, docente UniMol di Matematica e di Crittografia.

La tesi è stata svolta, nella sua prevalente elaborazione, all’interno di una azienda del settore e accompagnata, quale correlatore, dal Dott. Maurizio Giacci, docente a contratto di Computer Forensics.

Quanto prodotto nell’ambito del lavoro di tesi dai due studenti sarà rilasciato con licenza open-source e quindi messo a disposizione della comunità scientifica ed industriale per ulteriori sviluppi.

L’UniMol, dunque, proclama i suoi primi Manager della Sicurezza ICT. Una figura professionale estremamente richiesta dal mercato del lavoro per fronteggiare la minaccia del cybercrime.

La dodicesima edizione del Rapporto CLUSIT sulla sicurezza ICT, che analizza gli incidenti informatici rilevanti avvenuti nel corso del 2017, tratteggia, infatti, uno scenario inquietante con un balzo definito “quantico” dagli stessi autori del Rapporto CLUSIT in termini di quantità dei casi e della loro gravità.

Nel 2017 si sono registrati infatti 1.127 attacchi “gravi” registrati a livello mondiale, che hanno avuto una conseguenza significativa per le vittime in termini di perdite economiche, di danni alla reputazione, di diffusione di dati sensibili. Il 21% di questi è stato classificato di impatto “critico”.

Ovviamente, all’appello mancano gli incidenti tenuti nascosti e la miriade di casi le cui conseguenze sono di entità più lieve.

Per contrastare gli attacchi informatici e difendersi dal cybercrime sono richieste competenze specifiche, difficili, ad oggi, da trovare. Secondo il Rapporto Assinform 2017, nel 2020 si avranno 3 milioni di posti di lavoro vacanti nel settore della sicurezza informatica a causa della mancanza di competenze nell’ambito di tale settore.

L’Unimol è stata lungimirante istituendo due anni fa il secondo corso in Italia specializzato nella formazione di esperti di sicurezza e candidandosi ad essere punto di eccellenza e di riferimento nella lotta contro il cybercrime.

Oggi, il Prof. Rocco Oliveto, Presidente del Consiglio di Corso di Studio Unificato in Informatica, fa parte di un gruppo di lavoro istituito dal “Laboratorio di Cybersecurity” del CINI per rivedere, a livello nazionale, la formazione superiore nell’ambito della sicurezza informatica al fine di rispondere efficacemente alle esigenze del mercato del lavoro.

Un riconoscimento importante per il lavoro svolto finora ma che non sazia le ambizioni dei docenti del Corso di Laurea in Sicurezza dei Sistemi Software.

Infatti, da quest’anno il percorso di studio è stato arricchito con due nuovi insegnamenti su tematiche estremamente importanti e critiche, quali il nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati (il famoso GDPR) e l’internet delle cose, o l’Internet of things, che sta rendendo la nostra società sempre più smart ma allo stesso tempo la sta esponendo sempre di più a rischi legati alla protezione della propria “privacy”.

Ed in tale contesto, un esperto di sicurezza ICT in grado di garantire da un lato innovazione dall’altro la “privacy” delle persone diventa cruciale ed indispensabile.

Redazione

CBlive

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