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Aumentano i lupi in Molise, a rischio l’allevamento

La Coldiretti segnala l’aumento dei lupi in Molise

Gli allevamenti allo stato brado sarebbero a rischio. Una nuova scure incombe sulla, già martoriata, agricoltura molisana. Si assiste oggi all’aumento incontrollato del numero dei cinghiali, che scorrazzano indisturbati sui campi coltivati, appropriandosi perfino di strade e non disdegnando “visite” nei centri abitati. Adesso è la volta dei lupi, ormai sempre più numerosi nei nostri boschi e nelle campagne, questi predatori stanno aumentando rapidamente di numero, tanto da diventare una seria e pericolosa minaccia per gli allevatori di tutta la regione. Una nuova emergenza che ha spinto il Direttore di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, ad investire del “nuovo” problema l’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, cui ha chiesto, con una missiva, di “avviare un confronto finalizzato a comprendere lo stato dell’arte in Regione, al fine, poi, di individuare idonee misure di prevenzione, intervenendo anche sul sistema di accertamento e di risarcimento dei danni”.

La segnalazione all’assessore all’agricoltura

Asolese descrive all’assessore i sempre più numerosi avvistamenti di lupi, singoli o in branco. Chiede, pertanto,  un intervento urgente perchè la questione, se non gestita, potrebbe rendere impossibile l’allevamento allo stato brado; una attività agricola fortemente orientata alla valorizzazione ed alla tutela della biodiversità. E’ infatti, noto come la presenza di allevamenti estensivi al pascolo consenta la tutela di habitat fondamentali per la sopravvivenza di molte specie, oltre a garantire effetti positivi per lo sviluppo di vaste aree marginali. Tuttavia in molti territori della regione, non passa giorno che gli allevatori non segnalino la presenza e, in molte occasioni, l’attacco di questi predatori al bestiame.

Il patto tra uomo e natura

“L’allevatore – spiega Ascolese – da sempre ha messo in conto la possibilità di perdere qualche capo a causa della presenza dei lupi; trattasi di una sorta di ‘patto’ tra l’uomo e la natura che tutti desideriamo rispettare. Purtroppo, però, così come avvenuto per gli ungulati, questo equilibrio di rispetto e di sostenibilità è saltato!” Per questo Coldiretti Molise suggerisce di procedere ad una mappatura delle zone classificandole in relazione al tasso di rischio effettivo, al fine di  modulare diversamente le misure di prevenzione e distinguere tra la specie dei lupi, quella pura, dagli ibridi; così che nel primo caso gli animali andranno sicuramente protetti, nel secondo caso, crediamo, sarà necessario mettere in campo un piano di catture, anche a salvaguardia della specie.

Carola Pulvirenti

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