CasaPound Molise divulga sulle strade della regione lo striscione in favore della liberazione di Latorre e Girone

In Molise campeggiano gli striscioni "Marò liberi"
In Molise campeggiano gli striscioni “Marò liberi”

‘Marò liberi’. È questo il messaggio semplice e diretto riportato sugli striscioni affissi nella notte da CasaPound Italia a Campobasso e Isernia per marcare il quarto anno dall’arresto in India di due fucilieri di marina italiani, accusati di aver aperto il fuoco contro dei pescatori indiani, in una vicenda che ha mostrato fin da subito numerosi lati oscuri.

“Sono ormai quattro anni che la vicenda dei Marò si trascina avanti, senza che il nostro governo trovi la forza per tutelare i propri soldati, alla mercé di un’altra nazione – afferma CasaPound Italia Molise in una nota – In questo periodo abbiamo assistito da parte delle autorità indiane ad indagini basate su prove costruite, ritardi inammissibili nelle procedure giudiziarie, a palesi violazioni del diritto internazionale. Allo stato attuale, abbiamo uno dei due fucilieri di marina, Massimiliano Latorre, rimpatriato in Italia per gravi motivi di salute, ma con l’obbligo di tornare in India ad Aprile, ed un altro, Salvatore Girone, attualmente in India, in attesa di un processo non ancora avviato dopo anni, e che rischia di vedere i marò imputati per reati che in India prevedono la pena di morte”.

“A nulla – prosegue la notasembrano essere valsi i passi diplomatici fatti dal nostro governo, se è vero che la sentenza del Tribunale Internazionale dell’Aja non arriverà prima del 2018. Come CasaPound Italia, siamo fin dall’inizio del caso attivi in iniziative per promuovere la verità sulla vicenda, oggetto di distorsioni colpevoliste anche da parte di alcuni italiani. Riteniamo quindi che anche le autorità locali molisane, finora rimaste in silenzio, dovrebbero prendere posizione in merito come accaduto altrove, affinchè si formi un forte movimento di opinione che spinga il governo ad impegnarsi seriamente per arrivare ad una rapida soluzione di questa vicenda, che lede in maniera grave la dignità del nostro Stato e delle nostre forze armate”.

Redazione

CBlive

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