Fanelli, segretaria Pd Molise, sul decreto Cirinnà: “Un dovere approvarla, importante che vengano riconosciuti i diritti fondamentali”

Micaela Fanelli
Micaela Fanelli, segretaria regionale del Pd

In Parlamento è entrata nel vivo la discussione sul decreto Cirinnà. Un tema caldo, che divide coscienze e partiti politici. Che sta dividendo il Parlamento e l’Italia intera, ma che è anche in grado di far compiere all’Italia un salto di qualità. “Credo che il Paese abbia bisogno di questa legge, così come concepita nel suo impianto originario – sostiene il segretario del Pd Molise, Micaela Fanelli. Per questo mi auguro che il Parlamento, che si è preso una pausa di riflessione, la vari al più presto. È un’iniziativa semplicemente doverosa, volta all’ampliamento dei diritti civili in un Paese, l’Italia, che sconta ancora un certo gap rispetto ad altri Paesi europei. Del resto – prosegue – come ho già avuto modo di dire in molteplici occasioni, si tratta di una battaglia di civiltà”.

“Insieme con i Giovani Democratici, che per primi si sono occupati della questione e per questo li ringrazio, ho partecipato alle varie iniziative pubbliche, da ultima quella in piazza dell’Arci Gay a Isernia. E da sempre, insieme a molti amici omosessuali, mi sono impegnata in questa battaglia. Ne sono convinta e, per fortuna con me, l’intera segreteria regionale, che dimostra sempre grande umanità e lungimiranza. La maggioranza assoluta del partito regionale è su questa posizione. Anche per questo, con grande rispetto umano e istituzionale, mi piacerebbe leggere che tutti i parlamentari molisani votino compatti la Cirinnà”.

Dunque un appello chiaro. Rivolto anche al movimento 5 Stelle, che più volte ha cambiato idea sulla posizione da tenere in aula. “Le questioni di mera tattica politica (ostruzionismi, canguri ecc.) il voler accontentare le frange estreme, alla fine non contano nulla”, osserva Fanelli che poi conclude: “l’importante è arrivare alla legge, l’importante è che la Cirinnà vada avanti e che vengano riconosciuti diritti importanti che oggi solo l’Italia, tra i Paesi avanzanti, non garantisce”.

 

Redazione

CBlive

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