FLC Cgil, edilizia scolastica e dimensionamento: “Uscire dall’emergenza per progettare il futuro”

sciopero cgilNelle ultime settimane, mentre a tenere banco in regione è il “caos scuole” determinato dalla pessima gestione delle criticità collegate all’edilizia scolastica, è ripresa sottotraccia la discussione sul piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’a.s. 2017-2018. A denunciarlo, in una nota stampa, è la FLC Cgil Molise.

In assenza di ogni interlocuzione con le parti sociali, la giunta regionale, il 29 novembre u.s., ha licenziato una delibera sulle “linee guida per il completamento dell’organizzazione della rete scolastica”, nella quale si ripercorrono le tappe sulle proposte avanzate lo scorso anno, e si ripropongono sostanzialmente gli stessi criteri: 1) condivisione delle scelte; 2) previsione di una equilibrata distribuzione sul territorio dell’offerta formativa; 3) evitare sovrapposizioni e duplicazioni  dei percorsi formativi; 4) individuazione dei Poli Tecnico Professionali; 5) eliminazione delle offerte che non abbiano raccolto adesioni sufficienti; 6) integrazione con l’offerta formativa professionale e con quella terziaria di carattere accademico e non accademico. A parte l’oscurità di quest’ultimo punto e di altre questioni di merito che occorre approfondire, per il resto ci sarebbero le basi per iniziare un ragionamento sull’offerta formativa da garantire agli studenti molisani.

Il problema è che non è pensabile discutere di come riorganizzazione la rete scolastica, con  tutte le implicazioni conseguenti, a ridosso dell’inizio delle iscrizioni nelle scuole di ogni ordine e grado. Infatti, a partire dal prossimo 16 gennaio, e fino al 6 di febbraio, si apriranno le iscrizioni per il 2017-18 e le scuole stanno già effettuando i loro open day, per informare famiglie e studenti sulle peculiarità della propria offerta formativa.

Ma non solo: la discussione sul dimensionamento scolastico dovrebbe avvenire avendo contezza delle strutture da adibire ad edificio scolastico. Come si fa a programmare l’offerta formativa se non si è in grado nemmeno di gestire l’emergenza, tra assenze di certificazioni e scuole obbligate ai doppi turni?

Sul tema, avevamo chiesto la costituzione di un tavolo permanente di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, che contribuisse a risolvere le criticità per partire successivamente con una programmazione su scale regionale e provinciale, sulla base di un nuovo piano di dimensionamento scolastico. Non siamo stati ascoltati, con il risultato che aumenta in tutta la regione il malcontento per una gestione fallimentare del sistema d’Istruzione, accentuata dall’evidente assenza di una qualsiasi programmazione in materia (basti pensare che manca anche l’Assessore all’Istruzione!).

Chiediamo, pertanto, agli Enti locali ed alla giunta regionale, in primo luogo, di fermarsi e non aggiungere altri pasticci a quelli già fatti.

La situazione della scuola molisana è sotto gli occhi di tutti: istituti sottodimensionati con presenza di pluriclassi, mancanza di programmazione regionale dell’offerta formativa territoriale, duplicazione di indirizzi, edifici scolastici non a norma ed altri nuovi e inesorabilmente vuoti. Il tutto in un contesto, lo ricordiamo, dove il numero di alunni è diminuito  nell’ultimo anno di ben 1000 unità. Siamo ora a 39000 studenti che frequentano le scuole pubbliche molisane.

Si esca prima dall’emergenza, quindi, garantendo agli studenti e agli operatori scolastici spazi e tempi adeguati per studiare, lavorare e programmare le attività didattiche, nel rispetto dell’esigenza primaria della sicurezza e del diritto allo studio. Si dia subito risposte alle centinaia di famiglie ed ai lavoratori che da mesi sono stati forzatamente sottoposti a logoranti doppi turni, dagli effetti devastanti sotto il piano pedagogico e delle relazioni familiari e sociali.

Immediatamente dopo, come abbiamo più volte sollecitato, si inizi una vera discussione su tutto il sistema d’Istruzione e formazione regionale, che coinvolga davvero Istituzioni, parti sociali e quanti la scuola la vivono ogni giorno. Discutere di dimensionamento scolastico in questa situazione, a ridosso delle vacanze natalizie e delle iscrizioni degli alunni, ci sembra un modo poco serio di affrontare questioni di tale importanza che, invece, andrebbero poste al centro del dibattito politico regionale.

Redazione

CBlive

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