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Piano vaccini Covid, Fanelli (PD) chiede lumi. “Medici di base, pediatri, guardie mediche, personale 118, usca, farmacisti, docenti e altre categorie fragili sia data priorità”

“Con l’Rt più alto d’Italia e una situazione particolarmente critica che riguarda il Cardarelli di Campobasso dove, ad oggi, ci sono 30 persone contagiate e su cui stiamo cercando in tutti i modi di far luce, il Molise resta zona gialla. Ci chiediamo se, con un focolaio all’interno del nosocomio Covid, un paese, quello di Sant’Elia a Pianisi, in zona rossa e con un simile Rt tutto questo sia possibile. Ecco perché abbiamo intrapreso tutta una serie di azioni per accertare sia i fatti avvenuti al Cardarelli, sia se le informazioni comunicate dalla nostra regione al Ministero della Salute, per il monitoraggio periodico, siano rispondenti al vero”. Così la capogruppo dem in Consiglio regionale, Micaela Fanelli che torna sulla questione vaccini.

“Intanto, – dice infatti la dem – mentre accettiamo tutto questo, al presidente Toma continuiamo anche a chiedere chiarezza sulle scelte e sui numeri del Piano Vaccini Covid della Regione Molise.

Come gruppo PD, lo abbiamo fatto formalmente attraverso un’interrogazione urgente, protocollata in Consiglio regionale, di cui sono prima firmataria. (Qui il testo https://bit.ly/3hWWbJy)

Un atto per conoscere se e quale sia il margine di discrezionalità regionale rispetto a quelle che sono le indicazioni nazionali sull’ordine dei destinatari della campagna vaccinale e, soprattutto, con quali motivazioni siano state assunte tali scelte.

Vogliamo, infatti, sapere con certezza se, all’interno del piano vaccini per gli operatori sanitari, siano stati ricompresi anche i medici di medicina di base, i pediatri di libera scelta, le guardie mediche, le USCA, i tanti operatori del 118, così come i dentisti e i farmacisti, incluso il personale a partita Iva del comparto sanitario.

Tutti professionisti il cui ruolo è stato e continua a essere determinante nell’assistenza alla popolazione durante la pandemia. Proprio tali figure hanno permesso di arginare un ulteriore sovraccarico nelle strutture ospedaliere già al collasso. Non vaccinare loro nel più breve tempo possibile significa mettere a rischio la loro vita e quella delle tante persone di cui, ogni giorno, si prendono cura.

Così come sarebbe quanto mai auspicabile che la Regione e l’Asrem predispongano un piano vaccinale ad hoc per il personale docente (ed uno screening a tappeto su tutti gli studenti), così come chiesto a gran voce da tutto il mondo della scuola, per permettere di riprendere le lezioni in presenza e in sicurezza.

Con l’atto formale protocollato in Consiglio quello che chiediamo è, inoltre, che tutte le azioni messe in campo, così come i numeri del piano vaccinale, siano resi trasparenti con un monitoraggio continuo che, periodicamente, deve essere comunicato. I molisani hanno il diritto di sapere in che modo la Regione sta facendo fronte all’emergenza e come si intende procedere per l’imminente futuro.

Quello che vogliamo capire, infatti, non è solo chi, a breve giro, sarà vaccinato ma anche come il piano procederà successivamente. I vaccini saranno somministrati solo dagli ospedali o arriverà un momento in cui sarà possibile che ad effettuarli siano anche medici di base e pediatri? E in questo caso quali saranno le garanzie per loro?

Ma il presidente Toma ci renda edotti anche sulla dotazione di personale per effettuare i vaccini, sulla cui carenza lui stesso non ne ha fatto mistero. A che punto sono le procedure di reclutamento?

E poi cosa sta avvenendo nelle residenze anziani? Come si sta procedendo con la campagna vaccini nelle strutture dove sono stati riscontrati dei positivi? In questi casi Regione e Asrem in che modo monitorano le separazioni tra positivi e non positivi per non mettere a repentaglio la campagna vaccinale?

Infine, per una programmazione dettagliata da cui la nostra regione non può esimersi, chiediamo anche di sapere quante somministrazioni giornaliere siano state previste sul territorio, così come vorremmo capire se anche il Molise, abbia intenzione di rivolgersi direttamente alle case farmaceutiche per programmare un più ampio piano di approvvigionamenti territoriali. Altre regioni lo hanno già fatto. Noi speriamo che, anche su questo, non si arrivi in ritardo!

Le domande poste e le informazioni che pretendiamo di avere sono tante, perché su troppe cose, da giorni, siamo costretti ad assistere a un silenzio assordante.

L’auspicio è ora che, sui dettagli del piano vaccinale, si faccia chiarezza quanto prima. Per ciò che mi riguarda, di tutto questo, tornerò a chiederne conto anche martedì prossimo, in occasione di una nuova riunione del Tavolo Covid, dove purtroppo alle nostre domande, ai nostri dubbi e alle nostre perplessità non vengono mai fornite risposte puntuali.

“I molisani – conclude Fanelli – sono stanchi di continuare a vivere nel dubbio di una programmazione che nessuno, ad oggi, conosce e che, forse nemmeno esiste!”

Redazione

CBlive

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