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Procreazione medicalmente assistita, Romagnuolo chiede più risorse

In Molise il servizio è sospeso da molti anni

La consigliera Aida Romagnuolo chiede più risorse per la procreazione medicalmente assistita. Si tratta di una prestazione che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza ma il servizio, come spesso accade in ambito sanitario, non è garantito in tutte le regioni: così in Molise. Fino al 2012, il servizio era attivo presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso, U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia, in convenzione con l’Università di Salerno. Il Centro di Procreazione Assistita eseguiva, con ottimi risultati, la fecondazione di II e III livello, non solo per i cittadini molisani, ma anche per molte coppie provenienti da regioni limitrofe. Purtroppo, per dinamiche non molto chiare, tale prestazione è stata improvvisamente interrotta.

Le coppie devono andare in un’altra regione

Considerando poi che, a fronte del mancato trasferimento di fondi da parte dello Stato per le tecniche di PMA, alcuni territori si sono organizzati autonomamente per garantire la prestazione, nel 2018, con Determinazione Dirigenziale, la Regione Molise ha trasferito all’Asrem 14.885,21 euro relativamente agli anni 2012-2017 per gli adempimenti del caso. “Una somma irrisoria considerando i costi che sono costrette a sostenere le coppie con problemi di infertilità,   – ha rimarcato la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Aida Romagnuolo. Purtroppo, ad oggi, in Molise, non vi è alcuna struttura pubblica che garantisca la prestazione e l’Asrem ha fin’ora rimborsato sino ad un massimo di 1500 euro alle coppie aventi i requisiti richiesti e che hanno sostenuto i costi della procedura altrove. ‘È assolutamente necessario – ha aggiunto Romagnuolo – tornare a garantire il servizio anche in Molise, soprattutto considerando l’alto numero di richieste di tale trattamento. A tal fine ho impegnato il presidente della Regione, ad un tempestivo interessamento alla vicenda e, nel contempo, allo stanziamento di ulteriori risorse economiche per garantire maggiore sostegno alle coppie desiderose di avere un bambino”.
Carola Pulvirenti

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