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Vinchiaturo, Valente ‘sfida’ Salvini e Bonafede con la divisa degli operai del Comune. “Panorama politico desolante”. Il primo cittadino ‘messo da parte’ nel partito dei sindaci

La passione per le divise nel Balpaese fa proseliti. A lanciare la moda era stato il leader della Lega, Matteo Salvini, immortalato troppo spesso con quella dei Vigili del Fuoco.

Gli ha fatto eco, con il medesimo seguito di polemiche, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, con uno scatto divenuto presto virale in rete e, nel quale, l’esponente del Governo gialloverde è stato ritratto con indosso la divisa della Polizia Penitenziaria.

La moda non è passata inosservata in Molise, dove il primo cittadino di Vinchiaturo, Luigi Valente, ha voluto seguirla. Una foto e un post con la divisa degli operai del Comune in tono fortemente polemico con l’attuale Governo Lega-Cinque Stelle.

Una sorta di presa in giro che nasconde una riflessione ben precisa che lo stesso primo cittadino, raggiunto a telefono, tiene a sottolineare.

“Ho 54 anni e non ricordo un periodo in cui il dibattito politico abbia toccato livelli così bassi, come questo che stiamo vivendo. La politica – dice Valente – sembra vivere esclusivamente di propaganda. Siamo immersi in una continua campagna elettorale e i leader sanno che oggi a premiare sono gli slogan. Nessuno sembra più aver voglia di capire e andare a fondo alle cose”.

Il sindaco del paese alle porte di Campobasso si dice, così, amareggiato per un panorama politico “quasi peggiore di quelle che erano le previsioni”.

E se su questo suo pensiero pesi anche la rinuncia (ufficilizzata solo ieri ndr) al suo ruolo di coordinatore regionale del cosiddetto partito dei sindaci, Valente preferisce non rispondere o, anzi, farlo in maniera discreta, facendo capire come la partita per le amministrative e le europee non lo vedrà protagonista.

“Pochi mesi fa – dice – sono stato rieletto sindaco. I cittadini mi hanno riconfermato la loro fiducia e il mio compito è quello di lavorare per il bene del paese. Dinanzi a me – prosegue – ho ancora quattro anni e mezzo di duro lavoro e non intendo tradire le aspettative dei cittadini”.

“Si tratta – aggiunge Valente – di un discorso di correttezza e coerenza nei confronti dei miei concittadini. Mi sono trovato a scegliere se seguire il cuore o la ragione e, alla fine, ho deciso di onorare gli impegni presi nei confronti di tutti coloro che mi hanno votato”.

Sul fatto che il partito dei sindaci da ottobre scorso attendesse il coordinatore nazionale Pascucci che, il prossimo venerdì sarà presente a Campobasso per ufficializzare l’adesione del consigliere Pino Libertucci, Valente preferisce celarsi dietro un semplice “non comment”. Ma il tono in cui viene pronunciato fa restare il dubbio aperto, anche e soprattutto in relazione al fatto che lo stesso Valente, quasi certamente, venerdì non sarà presente.

fabyabb

Redazione

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