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Il G20 dei paesi in via di sviluppo. In Molise dal 17 al 20 settembre

“The Last 20” è questo il nome dato all’iniziativa che si terrà, nella sua terza sessione di lavoro, dal 17 al 20 settembre nei comuni di “l’Aquila, Sulmona, Castel del Giudice, Agnone e Colle d’Anchise”. Mentre i grandi paesi del mondo si riuniscono nel G20, con il progetto ‘The Last 20′ s’intende dare attenzione a quei paesi che hanno un ruolo politico irrilevante, 20 Stati che hanno un Prodotto Interno Lordo annuo inferiore al patrimonio delle tre persone più ricche del pianeta. Fra i temi che verranno affrontati vi sono l’immigrazione, i conflitti, il dialogo interreligioso, ma i mutamenti climatici in particolare nell’Africa sub-sahariana, e la questione sanitaria in pandemia.

Il programma da Reggio Calabria a Roma, poi in Abruzzo e Molise

Il Programma si suddivide in cinque sessioni, è partito con gli eventi inaugurali a Reggio Calabria (22-25 luglio) e proseguirà a Roma ( 9-11 settembre ), Abruzzo-Molise (17-20 settembre), Milano ( 26-30 settembre) e si chiuderà a Santa Maria di Leuca (3-4- ottobre). ‘ Sorprende in positivo il ruolo avuto in questa progettualità dal Mezzogiorno, come a confermare che nessun problema contingente può oscurare la millenaria civiltà di accoglienza, integrazione e solidarietà.’ Lo scrive oggi Michele Petraroia, Commissario dell’Anpi provinciale di Reggio Calabria, che ha partecipato all’evento.  Il Commissario spiega che tale iniziativa si pone in controtendenza rispetto alle pratiche del nostro tempo e sottolinea il valore della partecipazione di grandi citta come Reggio Calabria, Roma, Milano o L’Aquila ma soprattutto di piccoli centri come Sulmona, Agnone, Castel del Giudice, Colle d’Anchise e Santa Maria di Leuca.

Un esempio di solidarietà fra piccoli e poveri

‘I più piccoli insieme ai più poveri per costruire il futuro a partire dall’oggi.’ Scrive Petrarioia il quale si dichiara convinto che questi esempi di luce possano indicare a tutta l’umanità una nuova strada da percorrere, diversa e opposta a quella della mercificazione della vita, della salute, dell’acqua e di qualsiasi bene naturale. Gli esseri umani non sono nati per essere comprati o venduti, uccidere o essere uccisi, emigrare o restare nella propria Terra, –si legge-  ma semplicemente per vivere in pace, studiare, lavorare, soddisfare i bisogni primari, curarsi e prendersi cura dei propri cari e della natura. Sostenere oggi i principi contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 a Parigi, appare quasi come un’utopia irrealizzabile. ‘E’ nostro dovere adoperarci ciascuno per come può per restituire attualità a valori intramontabili di umanità, fraternità e uguaglianza.’ Conclude il commissario ANPPI.

Carola Pulvirenti

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