Sociale

Responsabilità delle istituzioni e superamento dei pregiudizi per la tutela dell’infermità mentale. A Campobasso l’incontro sul tema

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Un momento dell’incontro nella Sala della Costituzione a Campobasso

PIERPAOLO TANNO

Responsabilità e attenzione delle istituzioni sulla tematiche della salute mentale. Questi i temi trattati in occasione dell’iniziativa promossa dal Dipartimento di Salute Mentale e la Rete della Salute Mentale di Campobasso, denominata ‘Le persone con disturbo mentale tra responsabilità, protagonismo, tutela e infermità mentale’, che si è svolta questa mattina, giovedì 29 ottobre, nella sala della Costituzione di Palazzo Magno a Campobasso.

L’evento organizzato in occasione della ‘Giornata mondiale della salute mentale’ ha visto la partecipazione nutrita di addetti al settore dell’assistenza sociale, delle forze armate e del sistema giudiziario locale.

“L’organizzazione di questo incontro – ha dichiarato la dirigente del Dsm dell’Asrem, Giuseppina Arcaro – è nato con l’obiettivo di offrire uno spunto di riflessione sul fenomeno. Possiamo avere una visione omogenea del problema della salute mentale probabilmente solo partendo dal concetto di responsabilità. Mi riferisco alla responsabilità dei pazienti di accettare la malattia, responsabilità di noi tutti verso la fragilità di chi è affetto dalla patologia, responsabilità nella garanzia dei diritti verso lo stigma sociale e, infine, responsabilità delle istituzioni nel garantire diritti e doveri delle persone”.

“Il superamento dello stigma sociale – ha specificato la Arcaro – può avvenire tramite un percorso di assistenza sanitaria appropriata, coordinando gli interventi con approcci multidisciplinari e creando una rete di supporto che non lasci sole le persone e le famiglie dei malati. Tutto ciò passa anche attraverso una creazione di valore nel sistema assistenziale. Mi riferisco alla capacità che le istituzioni devono avere nella condivisione, integrazione di risorse, competenze e saperi. Sistema socio sanitario, sistema giuridico e forze armate devono necessariamente coordinarsi e offrire insieme risposte concrete. Sono convinta – ha poi proseguito – che il Dipartimento della Salute Mentale può fungere da cabina di regia nella valutazione dei pazienti, alla luce delle esperienze portate avanti in altre regioni d’Italia. In collaborazione con altre istituzioni competenti, ad esempio, – ha concluso la Arcaro – possiamo trovare percorsi alternativi alla case circondariali, andando ovviamente ad analizzare ogni singolo caso”.

Presente all’appuntamento anche l’assessore alle Politiche Sociali di Palazzo San Giorgio, Alessandra Salvatore. “Il Comune è in prima linea – ha commentato l’esponente dell’esecutivo – nell’offrire delle possibilità di inclusione sociale delle persone affette da disturbi mentali. Posso riportare l’esperienza che stiamo portando avanti con la cooperativa ‘Laboratorio Aperto’ grazie alla quale molti giovani stanno lavorando nella tutela delle aree verdi della città e del Castello Manforte. Questo per dire – ha concluso – che la diversità è specialità e, questo può manifestarsi anche attraverso tali iniziative concrete con ottimi risultati”.

Redazione

CBlive

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