Per lo sviluppo del Mezzogiorno CGIL, CISL e UIL scrivono alla ministra Barbara Lezzi
CGIL, CISL e UIL, con una nota congiunta, hanno scritto alla Ministra per la Coesione Territoriale e Mezzogiorno, Barbara Lezzi, inviando il documento unitario contenete 12 proposte per una nuova strategia di sviluppo per il Mezzogiorno che potrebbero essere inserite nella manovra di bilancio.
“Nello specifico, per il Sindacato confederale – riporta la segretaria UIL, Tecla Boccardo – il rilancio del Mezzogiorno richiede con urgenza una politica economica, non più soltanto orientata al superamento della crisi, ma espansiva e capace di far ripartire la produzione e i servizi e generare quel processo di ridistribuzione della ricchezza che è mancato in questi anni. Un rilancio, quello del Mezzogiorno, che non deve essere demandato solo e soltanto ai fondi comunitari e al fondo sviluppo e coesione, risorse tra l’altro quasi integralmente assegnate e programmate e che spesso come abbiamo visto, in Molise neppure vengono spese o rendicontate. Negli ultimi anni, inesorabilmente, nelle regioni del Sud vi è stato un sostanziale e graduale abbassamento dei trasferimenti sia per la spesa di parte corrente sia per la spesa in conto capitale. Una situazione che non può essere sostenuta ancora a lungo dalle Regioni meno competitive come la nostra. Tra le richieste di CGIL, CISL e UIL – prosegue la sindacalista – troviamo una selezione di interventi urgenti e non più procrastinabili. Occorre, in Molise sopratutto, un piano di investimenti su opere infrastrutturali, che ci metta finalmente in contatto con i principali assi viari e ferroviari, facilitando gli spostamenti da e verso la nostra Regione. Al fine di stimolare investimenti privati in settori strategici e occupazione di qualità, invece, urgono incentivi selettivi e condizionati, altrimenti anche un’azione come l’Area di crisi, rischia di restare un’occasione di sviluppo soltanto sulla carta. È altrettanto urgente, poi, supportare e rendere operative le Zone Economiche Speciali, portando avanti le azioni di programmazione rispetto ai territori coinvolti e alle agevolazioni da mettere in campo. Naturalmente, una Regione come la nostra, in una fase di progettazione e di ripresa, non può dimenticare investimenti per la prevenzione, manutenzione e la messa in sicurezza del territorio e degli edifici, unitamente ad un piano per la infrastrutturazione energetica e digitale, ancora troppo indietro. Il Molise, dunque, ha bisogno di accelerare rispetto a queste attività, senza mai dimenticare l’emergenza sociale in cui da anni viviamo e dalla quale non usciamo senza una forte riprogrammazione delle politiche attive nei confronti delle migliaia di donne e uomini che hanno perso il lavoro o che non riescono a trovarlo, anche perché manca un punto ben coordinato che incroci domanda e offerta. Sulla base di queste proposte – conclude Boccardo – il Sindacato ha ancora una volta sollecitato il Governo nazionale, con l’auspicio che intenda misurarsi con le forze sociali al fine di rafforzare concretamente la coesione economica, territoriale e sociale. E allo stesso modo, dopo aver presentato anche qui la nostra piattaforma unitaria, confermiamo la volontà a confrontarci con chi amministra il Molise, provando a superare la sola gestione delle emergenze, iniziando a guardare un po’ più avanti”.