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Biomasse a Mascione, ‘Non si può dire no a prescindere’: nasce il contro-comitato

contrada_mascioneMARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Un braccio di ferro tra favorevoli e contrari che, dopo il travaglio delle proteste nell’area matesina, questa volta tiene sotto scacco l’area verde di contrada Mascione a Campobasso. Lo scontro è sul progetto della veronese Rg1 che, in quell’area, prevede 200 chilowatt elettrici e 400 termici destinati ad alimentare il centro sportivo che si trova in quella zona.

Contrari i residenti della contrada che, lo scorso fine settimana hanno organizzato una protesta allestendo un gazebo, manifestazione alla quale ha preso parte l’amministrazione Battista che si è definita “portavoce del diniego” dei cittadini di Campobasso a questa centrale. “Non abbasseremo la guardia” dicono i residenti, appoggiati anche dalle associazioni ambientali del Wwf e Fare Verde. Alla schiera dei dissidenti con ‘Questa centrale non s’ha da fare’ in uno dei polmoni verdi della città, è nato un comitato di opposizione ‘No a prescindere’ ovvero una parte di cittadini che, non solo non esclude l’ipotesi delle biomasse a Mascione come segno di risorsa e sviluppo, ma si chiede che scelte politiche ci siano dietro, visto che a Riccia un impianto simile non ha creato lo stesso polverone.

“La situazione che si è venuta a creare a Mascione, invece, qualcosa di politico, o quantomeno strumentale ce l’ha, a Riccia c’è un impianto simile a quello che si vorrebbe realizzare a Mascione e non ci sono state tutte queste reazioni contrarie. Per quanto riguarda Campobasso non stiamo parlando di un obbrobrio. Poi non ci dobbiamo lamentare se non si fa mai niente per creare sviluppo in regione” queste le parole del presidente Luigi Iacampo che ribadisce: “non si può dire di no a prescindere”.

Intanto, sembrerebbe che al progetto delle biomasse, tanto caro allo Sblocca Renzi, non si rinuncerà facilmente al punto che si considera l’ipotesi, di fronte all’ostruzionismo dei residenti di Mascione, di poter spostare l’impianto di un paio di centinaio di metri più in là, nel Comune di Campodipietra. Una soluzione che in linea d’aria non cambia le cose, ma a livello di confini, probabilmente sì.

 

 

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