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Frana Civitacampomarano, è scontro tra il primo cittadino e l’assessore. Manuele: “Nessuna capacità di agire”. Nagni: “Il sindaco gestisca meglio le emozioni”

manuele_nagniA partire dallo scorso mese di marzo, Civitacampomarano ha dovuto fare fronte a una vera e propria emergenza. Il paese è stato, infatti, messo a dura prova da una frana per la quale sono state evacuate numerose abitazioni, nonché la sede del Comune. Lo smottamento del terreno, oltre a stravolgere la vita delle famiglie del posto, ha provocato anche ingenti danni alla dimora storica di Gabriele Pepe, patriota e letterato molisano. La zona rossa del paese, quella più a rischio, è stata delimitata ed è praticamente inaccessibile. Anche il festival di Street Art, reso celebre al livello nazionale, quest’anno è stato utilizzato per raccogliere i fondi.

Ma la situazione resta grave e, a insorgere nei confronti della Regione è il primo cittadino Paolo Manuele che rimarca un incapacità di agire.

“Il 10 aprile scorso – dice Manuele – ci siamo riuniti, ma quella che doveva essere una task force, per manifesta incapacità, la leggerezza che rasenta l’autentica indifferenza di qualcuno, è diventata la celeberrima corazzata Potemkin di fantozziana memoria. È evidente in maniera lampante – prosegue –  che non c’è una programmazione seria di settore. Si lavora in emergenza per affrontare l’emergenza e, i risultati non possono che essere pressappoco nulli”.

“Le riunioni – dice ancora il primo cittadino – sono utili quando ci si confronta seriamente sulle richieste, si esaminano i problemi, si lavora per risolverli all’interno di un percorso utile a soddisfare i fabbisogni. Quando riunirsi serve solo a tergiversare, il tempo passa inesorabile facendo restare i problemi iniziali a cui se ne aggiungono altri, testimoniando drammaticamente che non si è lavorato ed il fallimento emerge. I vostri tempi non sono i miei tempi e quelli di una Comunità che sta pagando un prezzo altissimo”.

A seguito delle accuse del sindaco non si è fatta attendere la risposta piccata dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni. “Leggere le dichiarazioni rese dal sindaco di Civitacampomarano, è  sorprendete. Ma lo è principalmente per il tono utilizzato e per alcune amnesie che il primo cittadino evidentemente manifesta.  Nel triennio 2014-2017 – ricorda Nagni – il Comune di Civitacampomarano ha ricevuto dalla Regione Molise,  400.000 euro per la sistemazione dei dissesti idrogeologici riguardanti la strada di Bonifica Montana Colle D’Ambra tra i comuni di Civitacampomarano e Palata (intervento concluso); 250.000 euro per il ripristino opere idrauliche Vallone grande e 2.000.000 di euro per il completamento della strada Colle D’Ambra. Oltre ai recenti 196.000 euro per il monitoraggio del dissesto ed i 40.000 euro per la fornitura dei moduli destinati a deposito di beni dei cittadini evacuati, stanziati dalla Protezione Civile”.

“Se sommiamo quanto la Regione ha destinato al Comune di Civitacampomarano, sulla base delle sue precise richieste,- chiosa Nagni non ce la sentiamo di definirci, assenti, sordi, irrispettosi delle istanze altrui, voltati di spalle alle necessità degli abitanti.”

 “Il sindaco parla di mesi di incontri e telefonate inevase, di appuntamenti mai accordati. Bene, allora il 10 agosto scorso, ossia 15 giorni fa, io e il dirigente della Protezione Civile regionale, Giuseppe Pitassi, nel nostro sopralluogo a Civitacampomarano abbiamo parlato con un sosia del sindaco. Ma tornando ai fatti, quelli veri, in quella sede con Pitassi abbiamo preso ulteriori impegni concreti, consapevoli di quanto la situazione sia seria e necessaria di ulteriori interventi. Sulla questione viabilità della S.P. 163, bene ha fatto la Provincia, anche su mio suggerimento, a creare il senso unico alternato su quei pochi metri di strada interessata da alcuni cedimenti, per garantire la sicurezza dei cittadini e degli automobilisti”.

“Rispetto alle risorse per l’autonoma sistemazione, invece, – continua l’assessore – siamo prossimi alla definizione del contributo. Su questo tema, inoltre, abbiamo coinvolto anche il Ministero dell’Ambiente con il quale a settembre ragioneremo ancora per richiedere economie aggiuntive da destinare a Civitacampomarano. Sono percorsi istituzionali che, per quanto legati a una situazione emergenziale, hanno iter e tempi che un sindaco generalmente conosce. Dunque, questo lassismo e noncuranza imputata alla Regione Molise, onestamente,  sta stretta. Anche perché proviene da chi dovrebbe essere da stimolo e da pungolo quando serve, ma mediatore tra Enti e soprattutto figura rassicurante per la sua comunità, non il contrario. È in questi momenti difficili, molto difficili, per gli abitanti di Civitacampomarano in cui il primo cittadino, che in questo caso è un disaster manager, deve mostrare la sua capacità negoziatrice, la sua adeguatezza, la sua abilità nel gestire appunto il rischio”.

 “Tanto detto, – conclude Nagni – il nostro impegno resta immutato nei confronti degli abitanti di Civitacampomarano e della sua amministrazione, a cui confermiamo massima attenzione e responsabilità, con l’augurio che Paolo, esperto di emergenza e di rischio, mostri in questa circostanza anche le sue abilità di gestione delle emozioni”.

Ma sulle parole dell’esponente dell’esecutivo regionale, il sindaco non ci sta e parla di come quei finanziamenti di cui l’assessore ha voluto ricordare nulla hanno a che fare con l’attuale emergenza.

“La sua dichiarazione – dice il primo cittadino riferendosi a Nagni – è improvvida, inopportuna e testimonia la sua mancata documentazione circa le mie istanze rappresentate. Se fosse vera la sua difesa, mi dovrebbe spiegare come mai la Regione non ha mai risposto in maniera tecnica ed amministrativa alle diffide, che rappresentano reali criticità e fanno evidenziare i gravi ritardi su interventi non differibili. Spero sia stata una mera svista, perché se fosse fatta con il proposito di sviare l’attenzione e rappresentare fatti che nulla hanno a che vedere con i dissesti in atto, sarebbe grave ed offensivo verso la Comunità di Civitacampomarano”.

 

 

Redazione

CBlive

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Un Commento

  1. Ovviamente la tecnica è sempre la stessa: facimm ammujna. Stiano tranquilli i signori amministratori regionali, ormai la canzone la conosciamo. Tutti a casa. Peccato che pezzi importanti del NOSTRO Molise, nel frattempo, franino irrimediabilmente.

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