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Battista spegne le polemiche su via Vico: “La riclassificazione era obbligatoria. Avremo un’area verde, un parcheggio a servizio della collettività e, a pochi metri, anche un enorme parco”

Il sindaco Antonio Battista davanti al cantiere di via Giambattista Vico
Il sindaco Antonio Battista davanti al cantiere di via Giambattista Vico

GIUSEPPE FORMATO

Prosegue la discussione sulla riclassificazione delle aree di via Giambattista Vico e il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, ha incontrato questa mattina, mercoledì 1° luglio 2015, la stampa per alcuni chiarimenti dopo gli attacchi cui sono stati oggetto lo stesso primo cittadino sui lavori che la ditta Di Biase sta eseguendo nelle zone adiacenti alla ‘Lottizzazione Centro Direzionale B’ e sui finanziatori della sua campagna elettorale e, più in generale, nei confronti dell’amministrazione comunale.

“Ci troviamo nella zona oggetto di tante discussioni – le parole del sindaco Antonio Battistaper meglio comprendere la situazione. Questa è un’area che era vincolata a verde pubblico, ma che andava riclassificata. Obbligatoriamente. Senza tale procedura, sicuramente l’impresa avrebbe inoltrato ricorso al Tar con tutte le lungaggini amministrative del caso. È stata una soluzione che accontenta tutti, perché, dove originariamente doveva essere realizzato il parco, ora c’è un parcheggio a disposizione della cittadinanza, mentre l’area verde è stata spostata di qualche metro. Il vantaggio dell’amministrazione comunale è nella proprietà di superficie, sia del parcheggio che dell’area attrezzata a verde, a ridosso della tangenziale. Tra le altre cose, questa è una zona che sarà interessata da un passaggio pedonale mobile, al fine di favorire il flusso di persone che si sposta dal terminal degli autobus verso il centro e la zona licei. Avremmo dovuto procedere con una espropriazione, oggi questa area è di proprietà del Comune di Campobasso”.

“Aggiungo anche che era diritto dell’impresa presentare la Scia per l’inizio dei lavori – ha proseguito Battista – e questo documento, tra l’altro, porta in calce la data del dicembre 2013 con la precedente amministrazione. Ciò che, però, a noi interessa maggiormente è la situazione che con questo ‘modus operandi’ si è evitata la realizzazione di volumi nell’area dove oggi ci troviamo, questa dove è sorto il mini anfiteatro”.

“Non da meno, in una delle porte di Campobasso – ha proseguito il sindaco –, avremo 25 parcheggi di proprietà comunale, della cui manutenzione se ne occuperò il privato. Un’area aperta a tutti, gratuitamente, e non solo a coloro che usufruiranno delle attività commerciali in loco. È un dato di fatto, è un qualcosa che prima non c’era e, a breve, ci sarà. Immaginate se si riuscissero a trovare cento aree come questa di via Vico: avremmo 2.500 parcheggi in una città che necessita costantemente di posti auto, considerando il notevole afflusso di persone, soprattutto nei giorni feriali. Ci troviamo, inoltre, in un luogo, dove è prevista nella lottizzazione Tedeschi un’area verde di diecimila metri quadrati e che l’imprenditore ci ha comunicato vorrebbe iniziare in tempi brevi”.

Battista ha approfittato dell’occasione anche per chiarire l’aspetto relativo ai finanziatori della campagna elettorale, affermando: “Questo aspetto è disciplinato da apposite normative, in vigore proprio per assicurare la trasparenza. Immaginate cosa accadrebbe se i finanziamenti fossero senza la tracciabilità: che il politico di turno sarebbe continuamente ricattabile. C’è una norma che assicura la trasparenza e la limpidezza delle procedure, che vale per tutti i candidati in ogni competizione elettorale. Non esistono, dunque, ipotesi di favoritismi, che qualcuno vuol far credere ai cittadini nel gioco politico delle parti”.

“Stiamo rendendo vivibile un’area – ha concluso Battista –, questa di via Giambattista Vico, diventata punto cruciale della città, dove assicureremo anche un passaggio di cinquecento metri dal terminal alla stazione e dove, poco distante, proprio alle spalle del luogo di partenza e arrivo degli autobus, sorgerà un parcheggio di oltre quattromila metri quadrati”.

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