Bojano, riparare una rete fognaria o affidare un incarico legale? La Giunta comunale opta per la seconda ipotesi con una parcella da 8.401 euro. Intanto, per il Tar il caseificio proseguirà a sversare i reflui
FABIANA ABBAZIA
Aggiustare una rete fognaria o costituirsi in giudizio? Pagare un avvocato ben 8.401 euro di soldi pubblici sperando di vincere o provvedere direttamente al ripristino della stessa?
Il Comune di Bojano preferisce la seconda soluzione e, pur dovendo affrontare una cospicua spesa legale, gioca il tutto per tutto.
La vicenda finita nelle aule dei giudici amministrativi, nello specifico, riguarda il ripristino di un collettore fognario, collocato lungo il tratto di strada provinciale Bojano – Baranello, che sfocia nel Fosso Vernile in località Paduli e, dunque, nel vicino rivolo.
Il Comune, in particolare, con ordinanza numero 30 del 10 agosto 2015, ha intimato al Caseificio Caccavelli di provvedere a proprie spese all’immediata riparazione della condotta stessa, dopo aver riscontrato un livello di inquinamento delle falde acquifere del fiume Biferno, proprio nei pressi dello scarico di reflui industriali da parte della ditta.
Il caseificio, tuttavia, ha sollevato alcuni dubbi in merito all’operato dell’ente e, difeso dall’avvocato Giacomo Papa, si è rivolto al Tar Molise per far valere le proprie ragioni.
I giudici amministrativi, così, con ordinanza numero 169 del 2015 emessa nel pomeriggio di ieri, giovedì 3 dicembre 2015, hanno sospeso il provvedimento comunale e consentito al caseificio di continuare a scaricare i propri reflui industriali nella medesima condotta.
I cittadini di Bojano, dunque, già provati da una crisi lavorativa senza precedenti, questa mattina, a meno di ventiquattro ore dalla decisione del Tar Molise, si domandano: non era forse meglio aggiustare direttamente una condotta fognaria, in modo da evitare che l’inquinamento ambientale continuasse a produrre i suoi effetti, salvaguardando la salute di tutti?
