Cronaca

Riciclaggio, sigilli della Finanza a 5 complessi immobiliari: coinvolta una Fondazione

Blitz della Guardia di Finanza che, questa mattina 24 novembre 2022, ha effettuato il sequestro preventivo in via diretta di 5 complessi immobiliari nella provincia di Campobasso, del valore stimato di euro 2milioni e 600mila euro, in relazione ad ipotesi di riciclaggio ed autoriciclaggio.

In base all’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica del capoluogo molisano, è coinvolta anche una Fondazione attraverso la quale, i soggetti responsabili, avvalendosi di cooperative sociali operanti nel settore dell’assistenza agli anziani, gestite di fatto dagli indagati, sono riuscite ad appropriarsi di ingenti capitali successivamente utilizzati per l’acquisto di immobili di cospicuo valore, intestandoli fittiziamente sia all’ente non lucrativo, che ai prossimi congiunti del principale indagato.

Un’attività investigativa che trae origine da approfondimenti in materia patrimoniale, da parte della Guardia di Finanza, in stretto coordinamento con l’Ufficio Giudiziario.

Le successive idagine hanno scoperto un articolato sistema fraudolento messo in atto da un indagato il quale, con la collaborazione di alcuni familiari e di prestanomi, spostava ingenti somme di denaro dalle società cooperative, simulando donazioni a favore della Fondazione, o giustificava le distrazioni delle somme attraverso generiche diciture che non trovano rispondenza con la realtà fattuale.

I capitali sotratti erano così utilizzati per acquisire il patrimonio immobiliare ora sotto sequestro, che veniva impiegato anche in attività economiche in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della provenienza delittuosa, con illeciti operazioni di riciclaggio ed autoriciclaggio.

E’ stato appurato, tra l’altro, che parte di uno degli immobili sequestrati, sempre intestato alla Fondazione, veniva utilizzato, senza formale titolo, da un’attività commerciale riconducibile al fratello del principale indagato.

“Il sequestro preventivo – dice il procuratore Nicola D’Angelo – disposto sui beni nella disponibilità dell’indagato e dei propri familiari, volto a conservare il profitto del reato ai fini della successiva confisca, si inserisce nel contesto delle linee di intervento di questa Procura della Repubblica volte alla repressione dei reati da realizzarsi, non soltanto intervenendo sui presunti autori, ma anche aggredendo i beni che ne costituiscono il profitto; questo in un’ottica di deterrenza e di recupero alla collettività di quanto illecitamente acquisito, avvalendosi del contributo specialistico della Guardia di Finanza”.

Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, nel corso delle quali gli indagati potranno esperire, in ottica difensiva, tutti i rimedi processuali, previsti dal codice di rito.

Redazione

CBlive

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