Biblioteca provinciale ‘Albino’, Guarracino: “Con chi parlare della questione?”

Pasquale Guarracino firma il documento da consegnare all'assessore Michele Petraroia
Pasquale Guarracino

Il Segretario Generale della UILTuCS Molise, Pasquale Guarracino, si interroga nuovamente sul destino dei lavoratori operanti presso la Biblioteca  Albino di Campobasso e rivolge chiare domande all’amministrazione coinvolta.

Ripercorriamo i fatti: prima  le due cooperative Copat ed Altrimedia, che svolgevano i servizi all’interno della Biblioteca, sono state cacciate  e quindici persone, nonostante anni di sacrifici,  hanno perso il lavoro in favore di alcuni dipendenti della Provincia di Campobasso, senza poter evitare in ogni caso, la chiusura della Biblioteca stessa, a causa delle incertezze della classe politica.

Successivamente il Presidente Frattura annunciava che al Ministero era stata trovata un’intesa e sia il Presidente che il Delegato alla cultura  a grande voce proclamavano la salvezza della biblioteca. Sono mesi, ormai, che la popolazione attende la riapertura della Albino, ma ciò non è mai avvenuto e la struttura, ancora oggi, resta chiusa al pubblico. Eppure Frattura, l’Assessore al lavoro che non c’è, e il delegato alla cultura Ioffredi annunciavano la sua riapertura tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio.

Ad oggi lunedì 2 gennaio, la famosa Biblioteca Albino, a cui siamo tutti molto legati e affezionati,  di immenso valore storico e culturale,  continua ad essere chiusa e quei lavoratori delle cooperative che sono stati cacciati non hanno né stipendio, né percepiscono alcuna indennità.

“Ma oggi mi chiedo –  ribadisce Pasquale Guarracinocon chi parliamo di questo annoso problema? con l’Assessore al lavoro? Non c’è. Con il delegato alla cultura? Non c’è più, si è  dimesso anche lui, non esiste neanche questo. Allora, come si dice in questi casi, bisogna parlare con sua Santità? Anche a lui, che più di anno fa parlava a Campobasso di dignità sul lavoro, tutti voi politici facevate sì con la testa, senza essere poi consequenziali. Oggi mi domando: dove è finita la dignità sul lavoro? E nelle nostre vertenze, soprattutto le vertenze come queste, con chi parliamo, non avendo Assessore al Lavoro,  e non avendo più il delegato alla cultura? Con il muro? Intanto i lavoratori aspettano, ormai da anni, risposte”, conclude Guarracino.

Redazione

CBlive

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