Il cardiochirurgo di Berlusconi e il rapporto speciale con la Cattolica di Campobasso: intervista al professor Alfieri

prof_AlfieriIl professor Ottavio Alfieri, ordinario di Cardiochirurgia all’Università “Vita e Salute” – Ospedale San Raffaele di Milano, ha partecipato ai lavori dell’importante congresso scientifico di rilievo nazionale “Patologia valvolare aortica: Heart Team nella realtà clinica: approccio integrato tra il Cardiologo ed il Cardiochirurgo”, promosso dalla Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso.

Il professore Ottavio Alfieri, è noto alle cronache per essere il Cardiochirurgo che ha operato nei giorni scorsi l’onorevole Silvio Berlusconi. 

In una intervista, ci racconta il suo rapporto con la “Cattolica” di Campobasso.

La sua relazione scientifica ha avuto come tema principale la Stenosi aortica. La malattia del complesso valvolare aortico (stenosi e insufficienza aortica nella sua espressione clinica) ha rappresentato e rappresenta oggi una delle maggiori sfide della nostra pratica clinica. E’ una patologia piuttosto comune, soprattutto nella popolazione anziana.

Professor Alfieri, la Stenosi aortica è un patologia in continua espansione? “Sicuramente è in continua espansione, anche perché è strettamente legata all’invecchiamento della popolazione e come si sa nei paesi occidentali, particolarmente in Italia, l’età media della popolazione va salendo. La patologia della valvola aortica è, quindi, strettamente legata all’età anziana e presenta delle peculiarità molto tipiche: si manifesta di solito in persone con patologie associate e con una certa fragilità generale. In questi casi il rischio operatorio convenzionale è molto superiore al normale.  Per queste persone è importante trovare dei mezzi terapeutici, meno invasivi e meno traumatici, che permettano di affrontare il problema con un rischio estremamente ridotto”.

Professore, non à la prima volta che viene qui alla Cattolica di Campobasso? “E’ la seconda volta che vengo in questa struttura, sono venuto anche l’anno scorso, ma aldi fuori di queste visite, che sono sicuramente sporadiche, c’è un collaborazione d’intendi, di programmi,  direi un andare insieme ad affrontare la parti più innovative della cardiologica e della cardiochirurgia”.

Quindi una preziosa collaborazione tra colleghi? “Stimo molto le persone che sono impegnate in questo Centro, sicuramente è una struttura di primissimo livello per le attrezzature, ma  soprattutto per la competenza del personale sia medico che non medico. Una realtà  che merita di avere un grande successo e di poter offrire alla popolazione il necessario supporto”.

Che impressione ha avuto di questa piccola Regione: il Molise? “E’ una Regione che, ripeto, ho conosciuto per la prima l’anno scorso, ho avuto un’impressione molto bella; si tratta di terra veramente stupenda, di un altro angolo d’Italia che merita di essere valorizzato, perché è davvero unico. La bellezza dell’Italia e proprio la peculiarità di ogni posto, e qui in Molise, ci sono delle aree e delle particolarità estremamente attraenti e, a buon diritto, fa parte del grande patrimonio italiano”.

Redazione

CBlive

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