Immigrazione e Isis, Coisp: “Finalmente la scoperta dell’acqua calda. Ora fare sul serio per arginare il disastro”

Sindacato di PoliziaOra che finalmente è stata scoperta l’acqua calda… o meglio che finalmente si è preso atto della sua esistenza che fino a ieri si è volutamente ignorata, forse, magari, si comincerà a fare sul serio per arginare il disastro che, mascherato sotto la voce migrazioni di gente disperata, altro non è se non il business del nostro secolo, un mix micidiale di illegalità, che fomenta in ogni modo interessi criminali dentro e fuori casa nostra e che, ovviamente, non può non interessare i terroristi”. Questo il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo l’audizione alla prima Commissione della Camera del Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ha affermato: “Sospettiamo che organizzazioni terroristiche operanti in Libia, come l’Isis, siano coinvolte nella gestione del traffico di migranti”.

Le ipotesi degli investigatori sono emerse solo “negli ultimi tempi – ha aggiunto Pansa -, l’anno scorso e nei primi mesi di quest’anno infatti non si avevano segnali”. “Continuare a trincerarsi dietro al fatto che ci fossero o meno ‘segnali’ dei pericoli che si annidano nel calderone dell’immigrazione clandestina rischia di gettare definitivamente nel ridicolo l’intero sistema – aggiunge Maccari -. Che si abbiano o meno le prove dei gravissimi illeciti in cui si traduce il sistema della tratta dei nuovi schiavi non può impedire di immaginare, di sapere quale sia la natura del fenomeno, che proprio per questo andava da subito affrontato e gestito in ben altra maniera. Ignorare o contestare le ferme prese di posizione di tanti altri Stati sul presupposto che la questione sia solo e unicamente di tipo umanitario è quantomeno riduttivo e dimostra superficialità, per non dire dilettantismo o, peggio, menefreghismo. La sicurezza dell’Italia e degli italiani è messa a repentaglio da un fenomeno fuori controllo, e questo non è da oggi o da ieri, ma da ben altro tempo. E, segnali o non segnali, non aver adottato o preteso che si adottassero le dovute contromisure non solo ha lasciato un’ingiustificabile scopertura nella dovuta attività di prevenzione, ma oltre tutto ha sminuito e parzialmente vanificato gli sforzi titanici delle Forze dell’Ordine che combattono una lotta impari e che pur sfinendosi di fatica di fronte alle mastodontiche dimensioni dell’emergenza immigrazione, restano completamente sposti a rischi gravissimi, come tutto il resto del Paese”.

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