Politica

Amministrative e Referendum Giustizia: anche il Molise pronto per l’election day

Si avvicina l’election day del prossimo 12 giugno. Domenica in Molise sono 18 i Comuni al voto per rinnovare le proprie amministrazioni.

15 riguardanob la provincia di Campobasso: Busso, Campolieto, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Duronia, Guardialfiera, Jelsi, Limosano, Montefalcone nel Sannio, Montelongo, Montemitro, Petacciato, San Felice del Molise, Torella del Sannio e Toro. 3 quella di Isernia. Si tratta di Chiauci, Civitanova del Sannio e Sant’Elena Sannita.

Ma domanica i cittadini molisani, insime a quelli di tutta Italia, saranno anche chiamati a esprimersi su cinque referendum, tutti incentrati sul tema della giustizia.

Si va dalle misure di custodia cautelare alle funzioni delle carriere dei magistrati fino all’incandidabilità di persone già condannate. Si tratta di referendum abrogativi e, quindi, di una consultazione popolare per capire se gli italiani vogliono mantenere alcune norme già presenti oppure le vogliono cancellare dal nostro ordinamento.

Quindi, chi vuole mantenerle voterà No, chi vorrà cambiarle voterà Sì.

Cme ogni referendum abrogativo, anche questi per essere validi dovranno raggiungere il cosiddetto quorum , e cioè dovrà andare al voto almeno il 50%+1 degli elettori. In caso contrario il singolo referendum non avrà valore.

Il Referendum Giustizia quesito per quesito

 

  1. Il primo quesito mira all’abrogazione completa del cosiddetto decreto Severino, che, in alcuni casi di condanna non più appellabile, prevede l’incandidabilità (la decadenza, se la condanna interviene durante la carica) per i parlamentari e per le cariche elettive regionali e locali.
  2. Il secondo quesito attiene, invece, alle misure cautelari che il giudice può adottare, prima ancora di approdare a un esito nell’accertamento giudiziario, se ricorrono gravi indizi di colpevolezza e se esiste il pericolo di un evento pregiudizievole nelle more dell’accertamento (cosiddetto periculum in mora).
  3. Il terzo quesito riguarda forse la questione più nota e annosa, ovvero la cosiddetta separazione delle carriere.
  4. Il quarto quesito ha a che fare, invece, con i Consigli giudiziari che – composti da giudici, avvocati e docenti universitari – a livello territoriale, tra le altre cose, coadiuvano il Consiglio superiore nella valutazione della professionalità e della competenza dei magistrati. Principalmente per evitare corto-circuiti tra avvocati e giudici, che qui si ritroverebbero “a parti invertite”, dalla valutazione sono esclusi i rappresentanti dell’Avvocatura (e dell’università), mentre vi partecipano soltanto i membri “togati”.
  5. Il quinto quesito riguarda le modalità con cui si diventa membri del Consiglio superiore della magistratura, l’organo cui la Costituzione attribuisce le funzioni di governo dei giudici, quanto a passaggi di carriera e sanzioni disciplinari.

(Clicca qui per un approfondimento ulteriore)

 

Redazione

CBlive

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