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Biomasse, Federico e Manzo: “La revoca è un bene solo per gli avvocati amministrativisti”. Sul Decreto Sblocca Italia: “Riporta il Paese nel medioevo”

I consiglieri Patrizia Manzo e Antonio Federico
I consiglieri regionali Patrizia Manzo e Antonio Federico

GIUSEPPE FORMATO

“Un consiglio regionale accesso e dopo il quale abbiamo registrato tante polemiche strumentali”: così i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo, hanno commentato l’assise di Palazzo Moffa di mercoledì 5 novembre 2014, durante la conferenza stampa di questa mattina, venerdì 7.

“Noi avevamo chiesto già un mese fa – ha esordito Antonio Federicol’annullamento in autotutela delle autorizzazioni delle centrali a biomasse, perché eravamo ben consci del rischio economico a cui l’ente regionale si esponeva. La revoca, infatti, condurrà sicuramente a un indennizzo, a meno che non si apportava qualche documento atto a dimostrare l’intervento di un fattore tale, da giustificare la revoca. Una vera e propria motivazione sulla revoca, infatti, soprattutto dal punto di vista tecnico, non l’abbiamo avuta. Trattandosi di un atto amministrativo di secondo livello, infatti, occorreva chiedere a tutti coloro che hanno detto sì, se avessero avuto un motivo per giustificare la revocazione. Per il dirigente Angela Aufiero non c’erano simile giustificazioni. Il resto è storia nota con la revoca e la richiesta di un maxirisarcimento di 8.500.000 euro, cifra sulla quale non comprendiamo come l’abbiano calcolata. L’indennizzo, infatti, parla di danno emergente e non anche di lucro cessante. Ci sarà, dunque, pane per gli avvocati amministrativi, che in Molise sguazzano in queste situazioni. È inusuale, inoltre, che una delibera di Giunta, peraltro con l’astensione del vicepresidente dell’esecutivo, venga portata in Consiglio e votata come una vera e propria fiducia al Presidente. Frattura ha fatto la conta dei suoi uomini per mettere spalle al muro Petraroia, come del resto fece lo scorso mese di giugno con Scarabeo sull’ospedale di Venafro. L’assessore in quell’occasione, dopo un iniziale diniego, in pochi minuti cambiò idea, quando il Presidente della Giunta regionale intimò di porre la fiducia. Anche a giugno il nostro voto fu contrario, come abbiamo fatto in merito al documento sulla revoca dell’installazione delle centrali a biomasse. Su Frattura non mi soffermo, visto che ogni volta ci colpisce dal punto di vista personale, tacciandoci per ignoranti della politica. Le polemiche contro di noi sono sempre strumentali, come l’ultima, in ordine cronologico, di Micone, il quale ci ha fatto passare per fomentatori di folle contro le loro scelte impopolari. Noi, ovviamente, respingiamo tutte queste accuse, che lasciano il tempo che trovano”.

È intervenuta, nel corso dell’incontro con la stampa, anche Patrizia Manzo, la quale però ha soffermato le sue attenzioni sul Decreto Sblocca Italia. “Succede raramente – ha affermato la consigliera pentastellata – che venga negata la discussione di una mozione urgente. Noi non abbiamo preconcetti e pregiudizi, ma valutiamo le idee di tutti, mentre sulle nostre proposte c’è sempre una netta chiusura. La mozione, che avevamo presentato, non è nata da un nostro capriccio, ma sono tante le associazioni su tutto il territorio nazionale, che si stanno occupando del Decreto Sblocca Italia, negli articoli relativi a una politica che riporta l’Italia al medioevo. La sua approvazione è un danno per l’Italia, prevedendo una politica che quando parla di sviluppo prevede: cementificazione, ritorno alla trivellazione petrolifera e agli inceneritori per quel che riguarda lo smaltimento dei rifiuti”.

Patrizia Manzo ha anche approfittato dell’occasione per promuovere l’incontro in Piazza Monumento a Termoli di dopodomani, domenica 9 novembre 2014, dove si incontreranno tutte le associazioni che, in queste ore, dopo l’approvazione del Decreto Sblocca Italia, si stanno mobilitando contro di esso.

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