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Il giurista Amato spiega a una platea conservatrice la ‘verità e le paure sul gender’: “È una pericolosa operazione di potere”. Presenti anche il ‘salviniano’ Mazzuto e il consigliere comunale Pilone

L'avvocato Gianfranco Amato a Campobasso ha parlato della teoria Gender
L’avvocato Gianfranco Amato a Campobasso ha parlato della teoria Gender

ANDREA VERTOLO

La Chiesa, insieme alla politica più conservatrice, sulla ‘teoria gender’ sembra non voler concedere alcuna giustificazione. In realtà non c’è una unica e monolitica teoria sul genere, ci sono invece abbondanti studi che dimostrano, fin dai tempi di ‘Dalla parte delle bambine’ di Elena Gianini Belotti, che maschi e femmine vengono educati in modo diverso, valorizzando qualità diverse e, a volte, anche deleterie.

La ‘teoria gender’, in sostanza, parte da un presupposto molto semplice: si suppone che se maschi e femmine, sin da bambini, fossero trattati in modo uguale, si svilupperebbero in essi interessi simili. Una considerazione apparentemente pacifica ma che, invece, ha scosso (e non poco) le più suscettibili coscienze cattoliche.

Anche a Campobasso, così, nella serata di lunedì 5 ottobre 2015, il circolo cittadino del Movimento ‘PER – Politica – Etica – Responsabilità’ ha  promosso la conferenza dal tema ‘Vuoi conoscere la verità sul gender?’, alla quale hanno partecipato anche esponenti della politica locale, come il rappresentante molisano della Lega Nord, Luigi Mazzuto e il consigliere comunale di opposizione a Palazzo San Giorgio Francesco Pilone. Tra gli uditori anche l’arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini.

A spiegare le varie conseguenze che tale teoria può provocare nella società è stato Gianfranco Amato, avvocato e presidente nazionale dell’Associazione ‘Giuristi per la vita’.

“Lo scopo di questi incontri – ha spiegato Amato – è quello di dare informazione, tentando di far capire cosa sia, veramente, la teoria gender. Questa teoria tende ad individuare un ulteriore genere, per cui un soggetto è maschio o femmina in base a quello che sente di essere al momento. Questa idea – ha continuato Amatoè condannata anche da Papa Francesco, il quale la definisce uno sbaglio della mente umana”. 

Intanto, già da alcuni mesi è stato depositato dalla vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli del Pd, un disegno di legge, che si propone di introdurre l’educazione di genere nelle attività e nei materiali didattici delle scuole e delle università. Tra i motivi del ddl, che dovrebbe essere introdotto con la riforma della ‘Buona scuola’, c’è l’intenzione di educare le nuove generazioni, lungo tutte le fasi del loro apprendimento scolastico, al rispetto della differenza di genere. Questo è anche il senso delle politiche europee in materia. Quasi tutti i Paesi europei, infatti, hanno predisposto in campo educativo e scolastico strumenti di sensibilizzazione e di lotta contro gli stereotipi.

I presenti all'incontro 'Giuristi per la vita'
I presenti all’incontro ‘Giuristi per la vita’

Ma anche su questa semplice operazione di progresso, Amato ci vede molto di più: “La riforma chiamata ‘Buona scuola’ ha molti punti critici – ha sostenuto l’avvocato –. Uno di questi è inserire trasversalmente il concetto di gender. Si rischia di avere una copertura legislativa di questo concetto, che invece è deleterio e innaturale”.

Di cosa, in concreto, hanno paura i conservatori cattolici è presto spiegato: ”Questa in atto – ha concluso Amato – è una pericolosissima operazione di potere. C’è una manipolazione di elementi, un uomo confuso, incerto su cosa è, a chi fa comodo se non al potere?”.

È chiaro, dunque, che se la pericolosissima bomba atomica del gender, così definita dagli ambienti clericali, non entra ancora nei problemi della gente, ci sarà chi la porterà a conoscenza, con incontri mirati e diffusi sul territorio. Non ci saranno battaglie più serie per la Chiesa, che quella di educare i bambini a giocare con le macchinine e le bambine a pettinare bambole, aspettando che le ore di religione nelle classi facciano, finalmente, miracoli.

Redazione

CBlive

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