Politica

Sanità, il Consiglio regionale sospende il ddl che abroga le norme. In via IV Novembre la protesta del Forum: “Il blitz dava il via libera alla privatizzazione”

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Italo Testa, Giuseppe Bianchi e Lucio Pastore

Rinviata la discussione a Palazzo Moffa in tema di sanità. Questa mattina, martedì 1 marzo 2016, nell’aula di via IV Novembre, il punto all’ordine del giorno per abrogare alcune norme in materia, era stato inserito all’insaputa di alcuni esponenti del Consiglio regionale, che hanno opposto resistenza, votando sì alla sospensione della discussione, proposta alla fine dallo stesso governatore. “L’intento di questo disegno di legge – ha detto Frattura – non è quello di riorganizzare il sistema sanitario regionale ma quello di rimuovere elementi che sono oggetto di ricorsi amministrativi. Propongo all’aula di sospendere la discussione su questa proposta auspicando che si possa arrivare in maniera condivisa alla proposta di riordino che discuteremo in Consiglio”.

Davanti a Palazzo Moffa, in concomitanza con i lavori, un nuovo presidio del Forum in difesa della sanità pubblica. A seguito del rinvio della discussione, fuori dalla sede di via IV Novembre, sono intervenuti il presidente Italo Testa, il coordinatore Giuseppe Bianchi e Lucio Pastore.

“Ciò che sembra di capire – le parole del coordinatore Bianchi – è che la legge regionale vada modificata per permettere l’applicazione dei piani operativi. In realtà – ha specificatonon è così, perché questa si configura semplicemente come una chiara scelta politica. Con la modifica, il piano operativo e cioè la privatizzazione della sanità, avrà la strada spianata”. Bianchi ha, quindi, rivolto nuovamente un appello ai consiglieri di Palazzo Moffa, affinchè si oppongano alla modifica della legge, “perché – ha detto – in questo modo il Consiglio diventerebbe ostaggio della struttura commissariale”.

Dello stesso parere Lucio Pastore che ha evidenziato come ora sia necessario che i rappresentanti di via IV Novembre dicano con chiarezza da che parte stanno:“se vogliono ridurre la salute dei cittadini a merce e privatizzare la sanità, oppure difendere i diritti dei molisani”.

Anche Italo Testa ha poi invocato a maggiore chiarezza, “perché – ha chiosato – tutti devono sapere da che parte si va a parare e, questo i cittadini ancora non lo sanno”.

fab.abb

 

 

Redazione

CBlive

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