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Andrea Lalli: da New York a Campobasso il passo è breve. Dalla Grande Mela al capoluogo molisano, campione è colui che non dimentica le origini

Andrea Lalli alla partenza in Corso Vittorio Emanuele
Andrea Lalli alla partenza in Corso Vittorio Emanuele a Campobasso

GIUSEPPE FORMATO

Da New York a Campobasso: il passo è breve. Dalla maratona nella Grande Mela alla corsa più vissuta dai campobassani e dai molisani, la ‘Su e Giù’ targata Virtus Campobasso.

Un ritorno alle origini per il podista delle Fiamme Gialle, che ha impreziosito l’edizione numero 42 della corsa non competitiva gialloblù.

Undicesimo posto e miglior europeo negli States, primo al traguardo in Piazza Municipio a Campobasso.

L’umiltà di un campione made in Molise è riassunta tutta qui: nessuna differenza tra una delle maratone più importanti del mondo e la corsa di più grande interesse del Molise, per il suo pieno coinvolgimento, dai più piccoli ai più anziani (senza comunque nulla togliere alle altre competizioni podistiche).

Sguardi meravigliati lungo Corso Vittorio Emanuele durante la primaverile mattinata di domenica 15 novembre 2015, quando è comparso Andrea Lalli. Divisa delle Fiamme Gialle, pettorale numero 6896, qualche fotografia di rito e il via. Lo sparo del sindaco Antonio Battista e immediatamente in testa al fiume di persone (oltre seimila).

La vittoria di Lalli alla 42^ Su e Giù ha un valore speciale, un francobollo a tiratura limitata, segno questo che un campione non è solo colui che vince titoli europei e italiani, colui che prova a imporsi nel mondo sui sempre forti keniani, ma campione è chi non dimentica le origini, chi nella valigia sempre aperta non dimentica la propria terra. E Andrea Lalli, rimasto sempre schivo a telecamere e flash, seppur nel corso degli anni, grazie alle sue vittorie, siano diventati un “must”, ha dimostrato spirito d’appartenenza a un territorio, per il quale il finanziere di Campochiaro sta rappresentando il migliore spot in giro per il mondo.

Redazione

CBlive

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